Caso vaccini, un corteo arancione

Ieri 1.500 attivisti che spingono per la libertà di scelta hanno manifestato nel centro di Pordenone
“Tremate tremate: le mamme sono arrabbiate”. Il popolo di 1.500 “free vax” in corteo, ieri sera a Pordenone, ha reclamato con slogan, striscioni e cartelli la libera scelta sull’opportunità di vaccinarsi.


Pollice verso sulle vaccinazioni “di Stato” e sui giornalisti, accusati di essere assenti e non dare di proposito notizia delle attività e delle opinioni di chi manifesta con questa idea.


Traffico fermo sulla Rivierasca alle 20 di fronte all’ondata di nonne, zii, amici, liberi pensatori e tante famiglie in trasferta dalle città del Veneto, da Trieste, qualcuno dalla Slovenia: tutti con magliette e trucchi arancio.


«Siamo una grande famiglia – ha ribadito Ambra Fedrigo, portavoce dei “free vax” pordenonesi – e vogliamo dirlo chiaro che il vaccino è una medicina. Ci sono per caso epidemie di Stato? No: allora libera scelta nelle vaccinazioni».


La protesta riguarda in particolare il decreto che ha introdotto l’obbligo di 12 vaccinazioni per la frequenza a scuola. «In Veneto siamo stati liberi – hanno ribadito nella pattuglia di Vittorio Veneto e Conegliano –. Il governatore Luca Zaia ci difende».


Il serpentone arancio ha attraversato il ring fino al centro storico e poi sfilato fino alla loggia e piazzetta Calderari. «Non siamo “no vax” ma urliamo il diritto alla libertà di scelta – hanno dichiarato Graziano Ugenti, Aurora Tron e Leon Pinese –-. Ci sono 600 casi in Italia di risarcimenti per effetti indesiderati da vaccinazione: giù le mani dalla salute nostra e dei figli».


Prossima tappa a Trieste il 29 luglio con passaparola già partito sul web anche sui siti di Pordenone e Sacile.
(c.b.)


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