Caso ufficio stampa: «Doveva andare a me, ma passò a Lombardo»

CODROIPO. L’ufficio stampa del Comune di Codroipo avrebbe dovuto essere assegnato a lui. E invece, a elezioni concluse e vittoria incassata, il neo sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti, affidò l’incarico all’agenzia “Alan Normann comunicazioni srl” di Udine. Delle promesse elargite durante la campagna elettorale, a Marco Belviso - che già allora, nella primavera del 2011, gestiva “Il Perbenista” - rimase ben poco: niente più che una collaborazione nella stesura dei comunicati stampa. Collaborazione compensata, sì, con mille euro al mese, ma pur sempre attraverso il “filtro” dell’agenzia amministrata da Massimo Lombardo.
È stato lo stesso Belviso, sentito come teste, a raccontare le circostanze che, il 23 novembre 2011, allorchè il contratto a tempo (sei mesi) fu sottoscritto, lo videro di punto in bianco “scavalcato” nella conduzione dell’ufficio stampa. Chiamato a processo in qualità di teste dal pm Marco Panzeri, il blogger ha risposto per circa un’ora davanti al tribunale collegiale presieduto da Angelica Di Silvestre (a latere Pecile e Carboni). Marchetti è accusato di illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio o, in alternativa, di corruzione, mentre Lombardo risponde di illecito finanziamento ai partiti o, in alternativa, di corruzione.
A monte, in tesi accusatoria, ci sarebbe “il regalo” che Lombardo aveva fatto al candidato Marchetti, progettandone e realizzandone il sito e la cartellonistica elettorale. Il tutto, senza che l’esponente di centrodestra versasse neanche un centesimo, appunto. Salvo poi sdebitarsi a spese della Pubblica amministrazione, per un ammontare di 11.616 euro. Somma ritenuta peraltro spropositata rispetto ai prezzi di mercato, come confermato dalla testimonianza di una giornalista a sua volta sentita in udienza e che in quegli stessi mesi aveva chiesto invano un colloquio al neo primo cittadino (la sua proposta era stata di 600 euro al mese).
«Durante la campagna elettorale – ha ricordato Belviso –, l’allora assessore regionale Riccardo Riccardi mi prospettò la possibilità di assumere l’ufficio stampa comunale: riteneva che fossi un comunicatore adatto a quell’incarico. Ne parlai anche con Marchetti, a ridosso delle elezioni. Ma poi, dopo la sua elezione (avvenuta in maggio, ndr), i tempi si protrassero. Mi chiesero di pazientare: l’incarico era mio, dissero, ma era necessario che ci fosse un passaggio attraverso la Alan Normann. Fu Riccardi a spiegarmi come Lombardo, che è di Codroipo, avesse dato una mano nella realizzazione di un sito e nel volantinaggio nell’ambito della campagna elettorale».
Quanto ai suoi rapporti con Lombardo, Belviso è stato chiaro. «Non eravamo in grande sintonia – ha spiegato –, per la posizione critica che avevo assunto nella vicenda su Rtl (inchiesta per abuso d’ufficio dalla quale fu poi assolto, ndr). Quando il contratto fu definito, quindi, ingoiammo entrambi un rospo». Nelle domande poste dalla difesa di Marchetti, gli avvocati Riccardo Cattarini e Caterina Belletti hanno insistito sulla posizione critica tenuta da Belviso sul blog in campagna elettorale anche nei confronti dell’amministrazione uscente, di centrosinistra, adombrando in tal modo il malcelato obiettivo di ricavarne a sua volta un qualche futuro tornaconto. Le parti (Lombardo è difeso dall’avvocato Luca Ponti) si ritroveranno il 3 maggio per continuare l’esame dei testi.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto