Caso stadio, Fideas ingannò anche un imprenditore

Si chiama “Fideas finanziaria spa” di Roma e per molti, in Friuli, ormai fa rima con Udinese calcio. Cioè con la “buccia di banana” sulla quale la società bianconera scivolò, suo malgrado, nel momento in cui, il 29 marzo 2013, sottoscrisse con il Comune di Udine il contratto per il trasferimento a sè del diritto di superficie dello stadio. Per farlo, l’Udinese stipulò un atto di fideiussione per 18 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione dell’impianto. E lo fece proprio con la Fideas, cioè con una società risultata non soltanto non essere mai stata autorizzata al rilascio di garanzie a favore di enti pubblici, ma che venne poi anche cancellata da Bankitalia dall’elenco generale per gravi violazioni di legge. E che infine fallì, con dichiarazione del tribunale di Roma del 19 giugno 2014.
Ebbene, la conferma della scarsa affidabilità di Fideas – che il Comune attende ancora venga sostituita dall’Udinese calcio con un’altra società e una nuova fideiussione – è arrivata l’altro giorno da un caso giudiziario del quale si è occupata la Guardia di finanza. La stessa che, già nel mese di dicembre, aveva consegnato alla Procura un’informativa contenente la parabola di Fideas e di alcune altre società cui l’Udinese si era in passato affidata e che avevano finito per essere cancellate dall’albo della Banca d’Italia o che non erano addirittura mai state abilitate a tale attività.
L’indagine è quella che ha investito Gianfranco Ventre, 51 anni, di Udine, amministratore unico di “Naturalcasa srl”, fino al fallimento della società. Deve rispondere di indebita percezione di erogazioni (oltre che di bancarotta), in relazione a due finanziamenti pubblici, del valore complessivo di 428 mila euro, ottenuti tra il 2012 e il 2013, pur non avendo i requisiti necessari per averli. Il primo contributo, per 160 mila euro, era stato chiesto alla Camera di commercio di Udine per interventi di eco-sostenibilità, ossia di «riqualificazione energetica» di un immobile che in realtà aveva da tempo ceduto a terzi. A “tutela” del finanziamento, aveva presentato alla Cciaa una fideiussione rilasciata appunto da Fideas. La sorpresa era arrivata proprio nel momento in cui si era tentato di escuterla: senza successo, naturalmente.(l.d.f.)
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