Caso Corazzin, firme a Perugia recapitate col corriere espresso
Svolta quasi inattesa, per la petizione firmata da 2.031 cittadini e promossa dal Comune di San Vito per chiedere ai magistrati perugini di proseguire le indagini sul caso della scomparsa di Rossella Corazzin, dopo le dichiarazioni choc di Angelo Izzo circa i presunti rapimento, stupro e omicidio della 17enne sanvitese scomparsa il 21 agosto 1975 a Tai di Cadore. Il plico con le firme è stato spedito alla presidente del Tribunale di Perugia, Mariella Roberti, dalla quale il sindaco Antonio Di Bisceglie ha ottenuto la disponibilità a farlo avere ai magistrati. Oggi alle 11.30, nel tribunale del capoluogo umbro, è fissata l’udienza in camera di consiglio, davanti al giudice per le indagini preliminari, sul procedimento penale avviato dalle informazioni rese da Izzo nel 2015 e nel 2016. Da una parte, la procura di Perugia che chiede l’archiviazione del procedimento che vede indagati Izzo e altre cinque persone, tra quante da lui tirate in ballo a vario titolo (alcune nel mentre sono decedute) nelle sue dichiarazioni spontanee. Dall’altra, la zia di Rossella, Giuseppina Trevisan, e l’associazione dei familiari di persone scomparse Penelope, rappresentate dall’avvocato Antonio La Scala (è anche presidente nazionale del sodalizio), che si oppongono all’archiviazione e chiedono che si vada al giudizio dibattimentale, formulando coattivamente l’imputazione di omicidio aggravato nei confronti degli indagati.
Intanto, l’amministrazione Di Bisceglie, come riferito ieri, non è riuscita a incontrare il nuovo procuratore di Perugia, al quale si intendeva consegnare di persona la petizione lanciata l’anno scorso a San Vito. Non si è fatto in tempo, ma il sindaco ha deciso di prendere in mano la situazione, facendo pervenire le firme a Perugia, se non di persona, almeno con il corriere espresso. «Ci siamo prodigati per incontrare la procura perugina, chiedendo più volte al telefono una data d’appuntamento – ha ricordato Di Bisceglie –. Non ce l’abbiamo fatta. Rompendo ogni indugio, ci siamo messi in contatto con la presidente Roberti e abbiamo inviato, attraverso il corriere, la petizione. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) abbiamo avuto conferma della ricezione. Alle firme abbiamo allegato una lettera nella quale ci rivolgiamo alla presidente, osservando che le 2.031 firme di cittadini rappresentano una grande partecipazione della comunità a questi fatti e confidiamo in lei perché metta a disposizione il materiale al collegio di magistrati. Ho avuto modo di parlare con la presidente, che ha dato la sua disponibilità a farsi carico affinché firme siano messe a disposizione del collegio».
Firme che non hanno alcun valore giudiziario, ma per lo meno ora l’obiettivo dichiarato con la petizione, quello di chiedere ogni possibile approfondimento di quanto detto da Izzo, ora è raggiunto. Ovviamente, chi di dovere dovrà decidere su altre basi. L’esito dell’udienza di oggi, che si svolgerà a meno di imprevisti dell’ultimo minuto, si saprà tra qualche settimana. Non ci saranno parenti di Corazzin o amministratori, considerando che l’udienza si terrà in camera di consiglio. «Le firme – ha aggiunto il sindaco – a gennaio sono già state messe a disposizione dei familiari di Rossella, affinché potessero eventualmente renderne partecipe il legale e farne l’uso più opportuno».—
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