Caso Centro Stupri, l'avvocato Miculan: non è uno slogan coniato dai ragazzi ma la citazione di un film

È l’avvocato Maurizio Miculan, che nel procedimento difende cinque degli otto giovani indagati, a svelare cosa sia passato per la testa ai ragazzi. Senza tuttavia rivelare il titolo del film

UDINE. Chi i vent’anni li ha scollinati da tempo, forse faticherà a riconoscerlo. Ma loro assicurano che c’é: un film del 2012 parla proprio di “centro stupri”. L’ispirazione è venuta così. Dalla pellicola alle magliette. E senza malizia, giurano da quando sono precipitati (loro e le rispettive famiglie) in un autentico incubo.

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«La frase “centro stupri” non è uno slogan coniato dai miei assistiti per giustificare o legittimare lo stupro. È una frase “cult” di un film “cult” per la generazione degli attuali adolescenti, che ha incassato quasi 200 milioni di dollari ed è stata utilizzata in un contesto di festeggiamenti di un compleanno».

È l’avvocato Maurizio Miculan, che nel procedimento difende Dall’Ava, Vidoni, i fratelli Minini e Cristofoli, a svelare cosa sia passato per la testa ai ragazzi. Senza tuttavia rivelare il titolo del film (la ricerca corrisponde a una pellicola del 2012 diretta da Larry Charles "Il dittatore"). «Una frase – spiega – che ha un significato esclusivamente dissacratorio. Quindi, tutto fuorché uno slogan all’istigazione di un reato aberrante quale è lo stupro». Non è un caso, secondo il legale, se le ragazze presenti «astrattamente le parti offese, non hanno minimamente percepito la frase come tale»

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