Casa Persinio, pronto il piano alternativo alla casa di riposo

BASILIANO. A Variano, in piazza Patriarcato, è il giorno del taglio del nastro di Casa Persinio. La famiglia proprietaria dell’immobile, Pagani e Zuccato, e la cooperativa sociale onlus Vicini di casa, gestore sociale, hanno dato appuntamento per oggi, alle 11, per l’inaugurazione del recupero di quattro appartamenti, di cui due destinati a domiciliarità innovativa per anziani, al fine di offrire, assieme alla residenza, assistenza in un contesto familiare e di comunità.
Alla cerimonia inaugurale di questa iniziativa, frutto della collaborazione tra privato, privato sociale e amministrazione locale e regionale, sono attesi il presidente di Vicini di casa, don Franco Saccavini, il sindaco Marco Del Negro, l’assessore regionale a infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, l’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi, oltre alla famiglia proprietaria dell’immobile.
Dopo il notevole riscontro avuto nel 2017 dal progetto di domiciliarità innovativa denominata Casa di Tino, a Vergnacco di Reana del Rojale, Vicini di casa si rende protagonista di un nuovo progetto. La cooperativa ha stipulato con i proprietari un comodato d’uso gratuito per dieci anni dell’immobile. Recupero e ristrutturazione sono stati progettati e realizzati da Vicini di casa anche grazie a un contributo regionale.
«L’immobile - spiega Piero Petrucco, vicepresidente e tra i fondatori di Vicini di casa - è costituito da un fabbricato in linea di antica costruzione, con caratteristiche esteriori di interesse storico-artistico e documentale. L’edificio è stato oggetto di un intervento di risanamento conservativo volto a mantenere l’organismo edilizio assicurandone una nuova funzionalità mediante opere di miglioramento sismico e per la riqualificazione energetica; sono poi state realizzate lievi modifiche distributive, un montacarichi portapersone e sono stai ricavate quattro nuove unità a uso residenziale».
«Casa Persinio, nei due appartamenti al primo e al secondo piano, adeguati per l’uso da parte di disabili, è un’abitazione - prosegue Petrucco - pensata e organizzata per dare la possibilità a un minimo di sei fino a un massimo di dieci persone, con demenza o altra condizione legata all’anzianità con esigenze di convivenza in un contesto protetto, di vivere assieme con l'aiuto di operatori sociosanitari e assistenti familiari, in un contesto organizzato e coordinato da un referente qualificato».
Il progetto si avvale, accanto a prestazioni professionali di operatori sociosanitari e assistenti domiciliari, del fondamentale contributo attivo di parenti e volontari per un contesto familiare e di comunità.
«Conformemente agli obiettivi che stanno alla base dei progetti di domiciliarità innovativa, il progetto Casa Persinio, analogamente a quanto avvenuto con la Casa di Tino, nasce – aggiunge Petrucco – per offrire alle persone con problemi di demenza un contesto alternativo alla casa di riposo. Un luogo assimilabile a una casa che la persona possa riconoscere come proprio domicilio e nel quale portare i propri oggetti e condividere momenti con i propri cari; ma anche un servizio strutturato, protetto e assistito, capace di accogliere e gestire pure situazioni di parziale non autosufficienza». —
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