Casa di riposo: aumenti salati delle rette

SAN GIORGIO. Aumentano di 60 euro mensili per gli autosufficienti e di 45 euro per i non autosufficienti, le rette della Azienda per i servizi alla persona, “G. Chiabà” di San Giorgio di Nogaro, ma resta alta la richiesta di ricovero. Il Cda con una lettere inviata ai parenti degli ospiti spiega che l’adeguamento delle rette si e reso necessario a seguito degli aumenti dei servizi di assistenza e servizi ausiliari, l’aumento dell’Iva del 1%, del costo dell’energia elettrica e del gas naturale; i costi a carico del bilancio relativi alla sostituzione del personale assente dal servizio per: congedi retribuiti previsti dalle vigenti disposizioni; i costi relativi alla sicurezza e salute nel luogo di lavoro e la formazione continua di tutti gli operatori; di gestione della struttura per il mantenimento a norma degli impianti esistenti che riguardano le manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti.
La struttura è autorizzata per 139 ospiti non autosufficienti e 13 autosufficienti (attualmente ricoperti) e, come fa notare la presidente Daniela Corso, «la realtà degli ultimi 2/3 anni è che è difficile ricoprire tutti i posti per autosufficienti mentre la lista di attesa per non autosufficienti si aggira sulle 120 richieste. Questo per sottolineare che, nonostante la politica della domiciliarità, che ritengo giusta, portata avanti dai governi regionali a partire dal 2006, le famiglie richiedono il ricovero dei propri anziani quando la situazione in casa non è più gestibile. Questo ci ha fatto maturare l’idea di chiedere, nelle prossime settimane, alla Regione di convertire parte di quei 13 posti per autosufficienti in non autosufficienti. Decisione che consentirà di accontentare quelle famiglie che aspettano da molti mesi un ricovero in Chiabà, qualcuna raggiunge anche l’anno e mezzo. Per quanto riguarda l’aspetto economico - spiega - che poi si ripercuote nella determinazione dei costi delle rette (2.347 euro mensili per non autosufficienti che detratti i contributi regionali si attestano sui 1.849 euro; mentre per gli autosufficienti è di 1.323 euro), voglio precisare che, si è scelto di mantenere inalterati i servizi offerti agli anziani ospitati in struttura così pure per quelli che frequentano il centro diurno per non autosufficienti e che sono 12 persone. Inoltre, l’aumento dei costi del personale è dovuto alla sostituzione di personale infermieristico per malattia e maternità, all’assunzione di due infermieri e di due fisioterapisti che sono previsti nei prossimi mesi. Le Asp pur essendo pubbliche non hanno finanza derivata, quindi trasferimenti dalla Regione e dallo Stato per la copertura del costo del personale, che quindi si riversa sulle rette e a carico della famiglie. La presidente, in seguito alla elezione a consigliere provinciale, non percepisce l’idennità di carica a partire da aprile 2013.
Francesca Artico
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








