Casa abbandonata in via Friuli arriva l’esposto alla procura

Il capogruppo di Autonomia responsabile in consiglio comunale, Marco Valentini, ha inviato una segnalazione in Procura per «la situazione di pericolo e di degrado» in cui versa una casa abbandonata alla fine di via Friuli, a poca distanza dall’ospedale civile di Udine. Si tratta di un edificio che si trova a ridosso dell’ex collegamento ferroviario tra il capoluogo friulano e Majano, conosciuto come la casa del custode dell’ex casello.
«Numerose sono state le segnalazioni fatte in passato alla Polizia locale – evidenzia Valentini – la quale, intervenuta più volte, ha provveduto a far mettere in sicurezza l’area dalla proprietà». Oggi la recinzione di plastica e la rete metallica sono state in parte tagliate, con due punti della muratura (in corrispondenza di altrettanti ingressi) che sono stati abbattuti per poter accedere all’interno della struttura. «Gli ingressi abusivi nell’area sono evidenti – aggiunge Valentini – con possibili bivacchi di senzatetto, profughi e drogati. Un pericolo soprattutto per i ragazzi del quartiere, che spesso frequentano i dintorni del caseggiato».
La casa si trova a ridosso di un percorso molto utilizzato per le passeggiate, al termine di via Friuli, nel tratto che prosegue lungo una strada bianca. «Ci sono stati anche interventi dei vigili del fuoco per incendi – sostiene il capogruppo di Ar – e gli spazi esterni sono caratterizzati da una vegetazione incolta, dove sono presenti ratti e insetti, aggravando così la situazione anche dal punto di vista igienico-sanitario».
Da qui la segnalazione alla Procura, con la speranza che la proprietà dell’edificio sia sollecitata a mantenere in sicurezza la struttura e l’area circostante, limitando al massimo il degrado. «Attualmente – precisa Valentini – gli interventi sono avvenuti dopo contatti con il sottoscritto o tramite la Polizia locale. Purtroppo la maleducazione e l’inciviltà di qualcuno ha reso vani questi accorgimenti, che andrebbero rafforzati a tutela di chi frequenta la zona».
L’ex casello, un tempo demaniale, ora è proprietà di un privato. Si trova, come accennato, a pochi passi dal selciato di quella che avrebbe dovuto diventare una linea ferroviaria, sviluppata lungo 26 chilometri tra Friuli collinare e città. La sua costruzione fu avviata nel 1914 prima della sospensione nel 1932. Nonostante questo stop, la sede dei binari e molti fabbricati di servizio furono completati, compresa la casa rosa oggetto della segnalazione alla Procura. Una struttura tutelata dalle Belle Arti, immersa nel verde e lambita da un percorso utilizzato continuamente da chi corre o passeggia, soprattutto in compagnia dei cani. —
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