Cartelli bilingue in italiano e sloveno: «Autovie è obbligata»

Autovie Venete posizionerà i cartelli bilingui, in italiano e sloveno, nel tratto dell’A34 che ricade nel territorio della frazione di Sant’Andrea. «La vicenda si sta risolvendo in modo positivo...
Bumbaca Gorizia 09.03.2015 Cartelli Trilingui Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.03.2015 Cartelli Trilingui Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Autovie Venete posizionerà i cartelli bilingui, in italiano e sloveno, nel tratto dell’A34 che ricade nel territorio della frazione di Sant’Andrea.

«La vicenda si sta risolvendo in modo positivo – annuncia il presidente dell’Skgz, Livio Semolic –. Abbiamo avuto ampie rassicurazioni da parte della concessionaria autostradale, che si è impegnata a rispettare i dettami della legge sulla tutela delle minoranze linguistiche». Già nelle prossime settimane, come richiesto a gran voce da quasi due anni dalla comunità slovena goriziana, sulla rotonda di Sant’Andrea e nel primo tratto del vecchio raccordo autostradale si procederà con l’integrazione (e in alcuni casi la sostituzione) della segnaletica verticale. L’anno scorso, peraltro, sulla stessa rotatoria erano stati installati alcuni cartelli che indicavano i toponimi di riferimento sia in italiano che in sloveno. Nei giorni scorsi Semolic ha effettuato in zona un sopralluogo con l’ingegner Corrado Accardo, che per Autovie Venete si occupa proprio delle questioni legate alla cartellonistica stradale.

«C’è soddisfazione – riprende il presidente dell’Skgz – perché siamo riusciti a dirimere, anche grazie al parere del Ministero, i dubbi sull’applicazione delle norme sul bilinguismo visivo. Il risultato è frutto di una collaborazione efficace sia con il sindaco Romoli che con il prefetto Zappalorto, al quale si è aggiunta la piena comprensione del presidente di Autovie Venete, Emilio Terpin».

Resta in ogni caso un rammarico: «Dispiace che ci siano voluti tanto tempo e molteplici riunioni a tutti i livelli, semplicemente per applicare una legge dello Stato, che probabilmente e purtroppo è ancora poco conosciuta, nonostante risalga al 2001». (c.se)

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