Carpacco s’è fermata per dare l’addio a Mattia Orlando

DIGNANO. C’era tutta Carpacco ieri mattina a dare l’ultimo saluto a Mattia Orlando, 29 anni, morto tragicamente in un incidente avvenuto giovedì sera a Rodeano. Tanti soprattutto i giovani, gli amici di sempre di Mattia, ma anche della sorella Rachele. Per stare vicini a mamma Cristina numerosissimi anche i colleghi di ieri e di oggi dell’amministrazione provinciale di Udine nonché il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il già vicepresidenteconsigliere regionale Paride Cargnelutti, il sindaco di Dignano Giambattista Turridano accompagnato dall’assessore Filippo Bisaro. E gli amici e i colleghi di papà Anselmo con cui Mattia lavorava.
Una folla di oltre 600 persone che la Chiesa di San Michele Arcangelo di Carpacco non è riuscita a contenere e che in un silenzio quasi surreale hanno assistito ai funerali. La cerimonia, conclusasi in chiesa visto che sarebbe seguita la cremazione, è stata celebrata dal parroco di Villanova di San Daniele don Romano Michelotti. Un compito non facile quello di don Romano, che ha cercato di trovare le parole di conforto per quei cuori straziati dal dolore di una perdita tanto improvvisa quanto prematura: «un giovane solare e positivo – ha ricordato il parroco – appassionato al lavoro che, una sera qualunque, dopo una giornata di lavoro, si sistema per andare a sagra. Ma a sagra non ci arriverà mai. Era destino – si chiede don Romano -? Chissà. Quello che succede lo sappiamo solo dopo. Non è il caso di tormentarsi con domande che non potranno trovare risposta. Il dolore rimane. E non si può nemmeno porsi tanti “se”: nemmeno questo può risolvere nulla, è solo un tormento interiore. L’imprevisto si abbatte sui nostri sogni, ma anche questo fa parte della vita».
Il celebrante ha poi messo in evidenza come vi siano cose che possono essere determinate dal nostro agire «per le quali dobbiamo essere positivi, per il resto siamo nelle mani di Dio», facendo riferimento alla fragilità della vita. E se durante la cerimonia la gran parte dei presenti è riuscita a cacciare giù il nodo in gola, quando alla fine, è salita sul pulpito la sorella di Mattia, in molti hanno fatto fatica a trattenere le lacrime. Un ultimo saluto, quello di Rachele, con la voce rotta dalla commozione: «Ciao Mattia – ha detto al fratello -, tu sês fuart come l’asêt, ti dicevo quando mi davi le tue risposte. Non riesco ancora a crederci che tu non ci sei più. Voglio portare con me il tuo modo di affrontare la vita, di petto. Ciao Mattia, dolce, inimitabile fratello dal cuore grande, continua ad essere con noi».
Anna Casasola
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