Cargnelutti restituisce i soldi, Cacitti cerca una via d’uscita

L’esponente del Ncd e vice presidente del Consiglio rende 12 mila 519 euro. L’ex pidiellino vuole rimborsare le spese di rappresentanza ma non per l’auto

TRIESTE. L’uno ha scelto di rimborsare tutto, interessi compresi. L’altro ha proposto una via di mezzo e ottenuto il rinvio dell’udienza al 15 maggio. Ieri al palazzo della Corte dei conti sono state celebrate le udienze per Paride Cargnelutti, attuale consigliere regionale del Ncd, e Luigi Cacitti, ex esponente del Pdl oggi vicino a Fi. Nessuno dei due era in Aula. In entrambi i casi si tratta del processo (procedimento civile) per danno erariale sui rimborsi per spese di rappresentanza 2011.

Cargnelutti rende 12.519 euro

L’attuale vice presidente del Consiglio, forse anche per il ruolo che oggi riveste, ha deciso di rimborsare tutto e chiudere così il caso. Il suo avvocato, Luca De Paoli, ha comunicato alla Corte l’avvenuto bonifico (effettuato a febbraio) di 12 mila 519,57 euro, 11 mila 120,39 che gli veniva contestati dal procuratore regionale Maurizio Zappatori, più gli interessi calcolati in mille 399,18 euro.

La via di mezzo di Cacitti

All’ex pidiellino Zappatori contesta spese illegittime per 6 mila 781,17 euro, una somma spesa per la maggior parte in consumazioni al bar, pranzi e cene. Ma tra il dicembre 2010 e il 2011 Cacitti ha anche incassato 5 mila 300 euro circa come rimborso chilometrico, un elemento su cui Zappatori rileva una duplicazione illegittima di rimborsi. Perché da consigliere ogni mese Cacitti otteneva 3 mila e 200 euro netti come rimborso forfettario, esentasse, per la benzina. Il legale dell’ex pidiellino, Francesco Marcolini, ha fatto sapere che Cacitti è disponibile a restituire le cifre per spese di rappresentanza (11 mila 478 euro), ma non quelle per l’acquisto di giornali (180 euro) e per i rimborsi chilometrici, perché dimostrerà che si trattava di viaggi per attività istituzionale sul territorio.

La Corte: richiesta non ortodossa

I magistrati della Sezione giurisdizionale non hanno gradito la richiesta. Hanno evidenziato che se Cacitti avesse voluto rimborsare avrebbe già dovuto farlo e che non può essere l’avvocato a fare il giudizio. Zappatori ha bollato la richiesta come non molto ortodossa, ma anche spiegato che l’obiettivo è riportare risorse alle casse della Regione. Come richiesto dall’avvocato l’udienza è stata rinviata al 15 maggio.

Le repliche della Lega

Zappatori sta esaminando le richieste di chiarimenti giunte dai cinque ex consiglieri leghisti chiamati in causa da Danilo Narduzzi, cioè Ugo De Mattia, Mara Piccin (attuale capogruppo del Carroccio in Consiglio), Enore Picco, Federico Razzini e Claudio Violino, ex assessore e attuale consigliere leghista. Alcuni sono anche stati sentiti da Zappatori o saranno dal procuratore nei prossimi giorni. L’udienza per Narduzzi si terrà il 15 maggio. Entro il 15 aprile Zappatori concluderà l’esame delle repliche padane.

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