Carenza di personale al Csm di Latisana Protestano i sindacati

LATISANA. Nuovo allarme sanità nella Bassa Friulana. Questa volta l’emergenza tocca un’area molto particolare dell’assistenza, i Centri di salute mentale, il cui personale sotto organico è al...
Di Paola Mauro

LATISANA. Nuovo allarme sanità nella Bassa Friulana. Questa volta l’emergenza tocca un’area molto particolare dell’assistenza, i Centri di salute mentale, il cui personale sotto organico è al collasso. E il periodo estivo, con il turnover per le ferie, sta palesando tutte le criticità: fino all’anno scorso il Centro di salute mentale di Latisana poteva contare sul supporto del personale in servizio a Palmanova. Ma da qualche tempo questo sostegno è venuto meno, in quanto anche il Csm palmarino ha visto progressivamente ridursi il proprio organico, fino a far registrare la mancanza di 5-7 unità sulle 18 attuali (comprese altre figure professionali). E adesso a Latisana, risulterebbero mancanti fra i 6 e i 9 infermieri.

In piena estate la situazione è destinata a diventare ancora più critica: il personale in organico così come i turni sono ridotti al minimo possibile e recentemente, per sopperire alla carenza di personale, l’Azienda sanitaria è arrivata a includere nei turni stessi anche il caposala rischiando, così, di compromettere seriamente l’organizzazione del reparto in caso di imprevisti o malattie.

«È da tempo che alcune organizzazioni sindacali infermieristiche stanno denunciando, con forza, il drammatico impoverimento di risorse e nello specifico hanno più volte puntato il dito contro l’Azienda per l’assistenza sanitaria 2 Bassa Friulana-Isontina, dove i quattro Centri di salute mentale, presenti a Gorizia, Monfalcone, Palmanova e Latisana, tutti attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 non fanno eccezione».

È il consigliere regionale di Forza Italia, Roberto Novelli, a portare la questione alla ribalta regionale, attraverso un’interrogazione a risposta immediata, nella quale precisa che «se a Gorizia e Monfalcone la situazione è discreta, mancando solo due unità infermieristiche, la situazione è drammatica nella Bassa Friulana – scrive il consigliere di Fi – con così poco personale potrebbe risultare più complicato lavorare rispettando i criteri di sicurezza, sia dei lavoratori che degli utenti, oltre che incorrere in un aumento considerevolmente del rischio di errore nella preparazione e somministrazione di terapie. Stiamo parlando di strutture che si occupano di soggetti deboli, vista la carenza di personale, seguiti professionalmente sempre con maggiori difficoltà e da un numero sempre minore di infermieri. Per questo motivo chiedo alla giunta regionale di porre rimedio al grave deficit di personale che si registra in questi mesi nei Centri di salute mentale della Bassa Friulana, di competenza dell’Aas, per non mettere a repentaglio la sicurezza di lavoratori e utenti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto