Capra uccisa a sassate e rubata: paura a Pozzuolo

Indagano i carabinieri dopo il raid notturno in un fondo recintato verso Lestizza Il proprietario: «Un atto di vigliaccheria, per di più su un esemplare di 4 mesi»

POZZUOLO

Una capra di pochi mesi è stata uccisa a sassate. Il fatto si è consumato nella notte fra sabato e domenica in un fondo alberato recintato che si trova nel capoluogo, fra il ponte del Cormôr e la frasca, alla fine dell’abitato sulla strada per Lestizza. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri di Mortegliano e alla Polizia municipale dal proprietario, Stefano Visentini, residente in paese, che amareggiato così riferisce lo spiacevole accaduto: «Possiedo delle capre in un’area recintata, segnalata dal cartello che indica che si tratta di proprietà privata, ai margini del paese. All’interno erano custoditi due esemplari, un maschio di circa 5 mesi e una femmina di circa un anno. Domenica mattina, come faccio ogni giorno, sono andato sul luogo per dare da mangiare e da bere alle bestiole; ho subito notato che la rete di recinzione era stata piegata e all’interno erano sparse numerose pietre di grosse dimensioni. Il maschio era sparito e, visto il sangue presente un po’ ovunque, deduco sia stato barbaramente ucciso a sassate e portato via. Deve essere successo durante la notte, perché il vicino mi ha detto che tutto era a posto sabato sera; oppure all’alba di domenica».

«Già il furto di per sé è un atto grave – commenta Visentini, che ha 32 anni e lavora alla Juliagraf di Premariacco –; anche se si tratta solo di una capretta di 4 mesi, il fatto che sia stata uccisa a sassate è un atto di grande vigliaccheria da parte di persone che mostrano insensibilità e poco rispetto per la vita animale. Se chi ha ucciso il capretto voleva cibarsene, non deve avere avuto poi grande soddisfazione: avrà pesato sì e no due chilogrammi».

Visentini aveva sistemato le due capre, avute in regalo da un conoscente di Pagnacco, solo 3 mesi fa nel boschetto, con lo scopo di tenere pulito il terreno dalle erbacce e dai rovi, pratica che chi ha passione per gli animali adotta volentieri in luogo di sfalciare il sottobosco».

«Avevo mantenuto una siepe perché non fossero subito visibili dalla strada, però so che le caprette ricevevano parecchie visite – riferisce il proprietario –, infatti trovavo per terra avanzi di mele, ma non è mai successo nulla». La femmina, rimasta sola, è così spaventata che non si avvicina come prima a mangiare dalla mano. «In breve – assicura Stefano – le affiancherò un altro maschio per farle compagnia, sperando che altri episodi del genere non si ripetano più. Ho denunciato il fatto perché si sappia che queste cose accadono anche dalle nostre parti».

Paola Beltrame

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