Cantante inala trielina e muore Si indaga per omicidio colposo

Ha fatto tutto da solo, in casa, nascosto alla vista del padre e del fratello. Ma quando loro se ne sono accorti, nel cuore della notte, hanno tentato l’impossibile. Hanno chiamato il 118 e lo hanno seguito in ospedale, a Palmanova, dove è arrivato in condizioni gravi, seppure ancora cosciente. Salvarlo, però, non era ormai più possibile. Ares Movio, 39 anni, di Fiumicello, è morto poco dopo le 8 di ieri. Sul referto, una presunta intossicazione acuta da trielina. Immediatamente informata dai carabinieri del decesso, la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per le ipotesi di omicidio colposo e spaccio di droga e disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo. L’incarico sarà conferito domani mattina al medico legale Lorenzo Desinan.
All’origine della tragedia, dunque, l’inalazione - pare volontaria - di trielina. E cioè di un solvente capace, se annusato per un tempo prolungato, di deprimere il sistema nervoso centrale e produrre sintomi simili a quelli dell’ubriacatura da alcol: dal mal di testa, alla confusione e alle difficoltà motorie. Fino allo stato di incoscienza e alla morte. Gli accertamenti delegati dalla Procura alla polizia della Pg, sommati alle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Aquileia e dai colleghi della compagnia di Palmanova, puntano però a verificare se, la notte scorsa, oltre a sniffare la trielina, Movio abbia anche assunto sostanze stupefacenti o farmaci. Un mix che, a parere del procuratore capo, Antonio Biancardi, potrebbe configurare l’ipotesi di una responsabilità “terza”. E cioè di un presunto fornitore dell’eventuale droga assunta dalla vittima.
Spetterà all’esame autoptico dare una risposta ai quesiti del sostituto procuratore Maria Caterina Pace, titolare del fascicolo. E chiarire in tal modo se non si sia trattato, invece, di un suicidio. A quanto appreso, Movio, che da tempo soffriva di problemi legati alla sfera psicologica e che pare essere già noto come assuntore saltuario di sostanze stupefacenti, era già finito in coma farmacologico tre mesi fa. Come se non bastasse, il 29 settembre scorso era rimasto vittima di un incidente stradale. Nell’affrontare una doppia curva, aveva perso il controllo dell’auto ed era finito contro il muro di recinzione di un’abitazione, in pieno centro, a Fiumicello. Elitrasportato all’ospedale di Udine, se l’era comunque cavata con qualche ferita.
Disoccupato, abitava con il padre pensionato e con il fratello David, con il quale condivideva la passione per la musica. Insieme, entrambi voce e chitarra, avevano formato la band “Stranidiscorsi”. La famiglia era già stata colpita da un lutto poche settimane fa, per la scomparsa della madre, affetta da una grave malattia. La notizia della morte di Ares, ieri, ha destato enorme dolore anche tra i suoi tanti amici.
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