Cancellato il Frecciabianca, Sacile protesta

SACILE. Trenitalia declassa la stazione di Sacile: cancellerà il Frecciabianca dal 3 ottobre. Sacile ha perso la fermata per e da Milano e il Frecciabianca verrà sostituito sulla linea dal Frecciarossa, che non si fermerà mai a Sacile. «Il 2 ottobre si potrà salire sul treno per Milano dalla stazione di Sacile di mattina alle 6.32 per l’ultima volta – hanno confermato alla biglietteria ferroviaria in piazzale Libertà –. Impossibili le prenotazione sul rientro da Milano: le alternative sono Pordenone o Conegliano. Il piano delle ferrovie ha salvato le fermate nelle città di una certa importanza».
Dal 3 ottobre i pendolari liventini per Milano potranno fare il biglietto per Conegliano («è la più favorevole», consigliano i ferrovieri): alle 6.24 partenza da Sacile e alle 6.39 il Frecciarossa attenderà i passeggeri in viaggio verso la Lombardia. Il dettaglio? Aumenteranno i prezzi del biglietto. Il passaggio dal bianco al rosso delle Frecce lascia il segno: 5 euro medi a viaggio. Per chi salirà sulla tratta del Frecciarossa Pordenone-Milano, il viaggio andata-ritorno costerà 69 euro (andata 54 euro) in giornate standard.
«Come viaggiatori siamo imbufaliti – hanno detto in stazione a Sacile alcuni universitari della Bocconi – e vorremmo conoscere la compensazione proposta da Trenitalia. Forse sarà rivisto il tabellone dei treni regionali veloci, aggiungendo nuovi convogli, per gli studenti delle superiori e lavoratori?».
Linea Sacile-Milano addio e il 3 ottobre transiteranno rapidi i primi convogli trasformati in Frecciarossa. «I treni con il passaggio sull’altra linea saranno velocizzati?», hanno chiesto alcuni pendolari allo sportello della Federconsumatori in via Carli. «Perché non effettueranno la fermate di Sacile? Vorremmo più informazioni da parte di Trenitalia».
Sacile più povera in stazione: quello che sta succedendo nei trasporti accade nel comparto delle poste, dicono i sacilesi che dal 24 ottobre avranno i recapiti a giorni alterni. «La linea Sacile-Gemona è ferma dal 2012, a forza di tagliare servizi siamo sempre più poveri – ha detto Evio Bonas, ex ferroviere di professione –. No alla discriminazione in base alla residenza e stop a ingiustizie territoriali: chiediamo diritti uguali a chi abita nelle aree metropolitane».
Chiara Benotti
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