Cancella migliaia di file pochi giorni prima di cambiare lavoro: a processo ex tecnico della Danieli

UDINE. In pochi giorni visionò decine di migliaia di file di carattere strategico e riservato, quindi ne eliminò oltre 100 mila. Troppi, per un dipendente che pochi giorni dopo avrebbe lasciato la Danieli spa di Buttrio ponendo fine a un rapporto di lavoro che si era protratto per 17 anni.
Poggia su questi fatti il processo che ha preso avvio in tribunale dinanzi al giudice monocratico Rossella Miele, dove è arrivato con decreto di citazione a giudizio dalla Dda di Trieste, competente per i reati informatici.
A carico di Adalberto Miani, 47enne di Tavagnacco difeso dagli avvocati Maurizio Conti e Maria Elena Giunchi, gravano le accuse di accesso abusivo al sistema informatico e di danneggiamento di informazioni. È stata l’azienda, che assistita dall’avvocato Maurizio Miculan, si è costituita parte civile nel processo, a sporgere querela nei confronti dell’ex dipendente e a portarlo in tribunale.
Fresco di laurea in ingegneria, fu assunto a dicembre del 2001 attraverso un contratto di formazione lavoro della durata di 24 mesi con la qualifica di impiegato tecnico addetto alla progettazione hardware/software.
Il contratto lo impegnava a mantenere l’assoluta segretezza su ogni notizia inerente l’impresa. Terminato il processo formativo, il 17 dicembre del 2003 fu assunto a tempo indeterminato
A partire dal 2012, fu adibito a diversa mansione che lo autorizzava ad accedere ai file contenuti nel server aziendale. Il 3 gennaio del 2018 il dipendente comunicò le proprie dimissioni con decorrenza 20 gennaio. Furono le successive verifiche sul server aziendale ad accertare un’intensa attività di accesso a dati e file di carattere riservato nei giorni immediatamente precedenti la sua cessazione, materiale che non risultava riconducibile alle specifiche mansioni del dipendente.
Da qui l’accusa di aver effettuato accessi massivi e indebiti al server aziendale, consultando nei giorni prossimi alla cessazione del rapporto lavorativo migliaia di file che in parte asportava in copia, oltre a quello di aver cancellato migliaia di file memorizzati sul server aziendale.
La difesa ha scelto la via del rito abbreviato condizionato. «Quando la Danieli ha saputo che questo ingegnere si era dimesso per cambiare azienda – osserva l’avvocato Conti – sono iniziate le verifiche sul suo computer, dal quale è emersa la cancellazione di file: ma erano nella sua cartella personale che conteneva copia di documenti cui aveva avuto accesso negli anni di servizio.
Le accuse rivolte al mio cliente – argomenta – sono strumentali, siamo certi di poterlo dimostrare sulla base del materiale raccolto». Si tornerà in aula il 18 gennaio con l’esame dell’imputato e dei consulenti.
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