Campionaria, la rivolta degli espositori

Scarso pubblico a causa del ticket alto: affari a picco. «Senza una svolta, non torneremo». Oggi finale con entrata gratis

«Affari a picco: il ticket della Fiera Campionaria va eliminato». Sfoghi sull’edizione numero 67, ieri, nei padiglioni di viale Treviso di “Casa & dintorni”. La fiera non tira. «Un flop annunciato dal biglietto di 6 euro». Luigi Panniello presidente della Cooperativa Gargano food e Marco Fattaccio delle Fattorie di Sardegna l’hanno detto: «I flussi di gente ci sono lunedì, quando l’ingresso è gratis». Piangono su mille clienti domenicali ai banchetti gastronomici. «Pochi, per starci dentro con le spese – Panniello è corteggiato dalle fiere di Modena e Parigi -. Paghiamo 4 mila euro di stand e con 5 dipendenti ci rimettiamo. Lo chiediamo da anni: niente biglietto. Non ci hanno ascoltato e il ticket a 6 euro scoraggia le famiglie all’ingresso e la campionaria va a secco».

Tra la gente, il vice-sindaco Renzo Mazzer e signora Flavia impegnati nello shopping a base di mozzarella e formaggi veraci. «Una buona occasione – ha invitato Mazzer – per il rapporto qualità-prezzo dei prodotti». Sarà la crisi, ma il mercato gira alla moviola. «La Fiera non è più quella di una volta – lo dice un’edicolante che ricorda l’edizione 1947 -. C’erano i settori agricoltura e del mobile che riempivano i padiglioni e tutti gli spazi esterni. Ai tempi d’oro si raggiungevano 65 mila presenze. Nel 2013, a essere ottimisti, saranno 20 mila».

Nel settore infissi, pochi affari. «Lo stand costa 3 mila euro – mette a nudo i costi vivi un rappresentante di Portogruaro -. Gli ultimi arrivati, però, pagano meno di mille euro. Sono stati invitati su pressing, per coprire i vuoti nei padiglioni». Gioca contro la kermesse “Friuli doc” che, a Udine ieri, ha fatto da calamita per centinaia di pordenonesi. «Politiche gestionali sbagliate – senza pietà Fattaccio e Panniello prendono la mira -. Servono nuove attrazioni in fiera: l’ente è in rosso. Si dice in giro che sia in perdita forte. Se continua in questo stile, diserteremo la fiera 2015 e andremo all’estero. La crisi e la mancanza di rinnovamento creativo ci portano al flop anche se abbiamo prodotti di ottima qualità».

Gli stand di gastronomia vanno meglio degli altri. «Il grido di dolore è esagerato – ha ridimensionato il problema degli affari a marce basse Tito un cliente del settore legno -. Gli espositori sanno che la fiera è una vetrina per farsi conoscere, intercettare clienti». Titoli di coda sulla Campionaria, oggi, con l’ingresso no-ticket dalle 10 alle 20. «Circa 2 mila 500 persone sono arrivate in bicicletta col biglietto gratis – ha misurato Alvaro Cardin presidente di Pordenone fiere -. Oggi, ci aspettiamo tutto esaurito».

Chiara Benotti

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