Caf Cisl, compleanno speciale «Ora una società regionale»

Compleanno speciale, ieri, per il centro di assistenza fiscale Caf Cisl di Pordenone, primo della provincia per numero di dichiarazioni dei redditi effettuate e con un fatturato che nel 2018 ha chiuso a 1,279 milioni di euro, in linea con gli ultimi anni e in utile di esercizio da almeno quattro anni, come ha messo in luce il presidente Cristiano Pizzo. Ora l’obiettivo è la regionalizzazione della società.
«Snoccioliamo qualche dato significativo: ben 20 mila 249 730 e 4 mila 635 Isee nel 2018 – ha fatto sapere Pizzo –. Numeri che a oggi sono in crescita: al 20 ottobre, abbiamo 20 mila 399 730, 5 mila 448 Isee e 941 pratiche per il reddito di cittadinanza. Abbiamo affrontato diverse sfide in vent’anni: maggiore concorrenza, normativa fiscale in continua evoluzione, istituzione della precompilata che ci ha penalizzato numericamente ed economicamente. Sfide da cui siamo usciti più forti e sicuri delle nostre capacità».
Massima attenzione al cliente: una priorità per Cisl. «Lavoriamo per risolvere i problemi e aiutare le persone – ha aggiunto –. Questo è lo stile che da sempre ci caratterizza nell’erogazione del servizio: le persone non sono numeri. Aiutiamo la comunità e, in particolare le persone anziane o disabili, ad adempiere agli obblighi verso la pubblica amministrazione. I nostri operatori sono presenti per garantire un servizio di assistenza alla compilazione della dichiarazione dei redditi o delle altre procedure legate al fisco oppure all’erogazione di prestazioni sociali dovute ai cittadini».
Pizzo ha messo in luce che il lavoro dei Caf è prezioso e «alla rete di questi ultimi va riconosciuto un ruolo sociale e sussidiario che le istituzioni faticano a garantire. Le prossime tappe saranno impegnative: la regionalizzazione della nostra società è un traguardo cui stiamo lavorando. Ci arriveremo consapevoli del nostro lavoro, dell’esperienza maturata, dell’organizzazione che in questi anni abbiamo costruita e del grande valore che continuiamo ad attribuire a persone e risorse umane perché senza di loro nulla sarebbe stato possibile». —
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