Cachet di Daverio Botta e risposta tra Laurora e Pd
SPILIMBERGO. Chissà se al professor Daverio fischieranno le orecchie? Certo è che, se a Udine la sua partecipazione alla rassegna “Riconoscere la bellezza” ha messo d’accordo tutti, regalandogli applausi scroscianti, il suo passaggio a Spilimbergo e soprattutto il suo cachet (7.600 euro, vitto e alloggio esclusi) fanno ancora discutere. E soprattutto litigare. A respingere ogni tipo di accusa è l’assessore comunale alla cultura Luchino Laurora che, sull’opportunità di ospitare il noto critico d’arte quale testimonial dell’esposizione dei mosaici artistici del collettivo internazionale Mosaizm (in corso a palazzo Tadea), ha le idee chiare, ritenendola una operazione che ha dato lustro alla Scuola di mosaico e alla città, «cosa che, in momenti di crisi economica come questi, ci appare significativamente utile e ci sprona a continuare il nostro lavoro, dando valore e arricchendo le offerte e la nostra capacità di attrazione». Laurora è critico nei confronti dei “detrattori”, con particolare riferimento alle forze politiche che in consiglio comunale siedono sui banchi dell’opposizione: «Non credo che fare opposizione debba necessariamente corrispondere all’attesa di mettere il dito sulle virgole sbagliate o al niet, a prescindere, sul lavoro dell’amministrazione in carica, cosa che si osserva di questi tempi».
Un monito cui dal Pd rispondono con un invito a «stare sereno. Per quanto ci riguarda, fare opposizione significa proprio controllare il lavoro della maggioranza ed esprimere liberamente un parere. Quando le cose vengono fatte bene lo diciamo e approviamo. Quando vengono fatte meno bene abbiamo tutto il diritto di dissentire e criticare le scelte degli amministratori».(g.z.)
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