Buja chiude due scuole e crea i poli del futuro

BUJA. Un edificio per le scuole primarie a Collosomano e uno per le secondarie di primo grado in via Vidisêt a Ursinins. Sono queste le linee d’indirizzo per il futuro dimensionamento dell’istituto comprensivo bujese, dettate dal consiglio comunale che durante l’ultima seduta ha approvato, con la sola contrarietà del gruppo consiliare Buja bene comune, la proposta della commissione che ha lavorato negli ultimi mesi. Commissione presieduta dall’assessore Alberto Guerra e composta da un rappresentante per ogni gruppo consiliare, avviata circa un anno fa quando, in virtù del contributo regionale d’un milione di euro da investire sulle scuole bujesi, la questione era stata oggetto di dibattito. Dopo aver consultato dati su la popolazione scolastica, sul trasporto locale, e soprattutto sui costi dell’attuale mantenimento di 4 scuole nella cittadina si è dunque giunti alla conclusione di ristrutturare e ingrandire l’edificio di Collosomano per ospitare i circa 280 bambini delle scuole di Avilla e Madonna, che saranno chiuse. A Ursinins invece resteranno le scuole medie e si provvederà in futuro a realizzare una nuova struttura più moderna anche dal punto di vista del risparmio energetico. Sostengono la proposta anche i gruppi di opposizione Vivere Buja e Autonomia e solidarietà, che inizialmente erano per il polo unico: «I tempi sono cambiati – ha detto il capogruppo Rudi Fasiolo – da quando, dopo il terremoto, si raccoglievano firme per il polo scolastico unico, e proprio per via dell’attuale situazione economica e delle necessità di oggi abbiamo accettato questo compromesso, che ci soddisfa perché già unificare le primarie è un obiettivo e poi c’è necessità di intervenire su edifici scolastici degradati». A convincere tutti di votare quell’indirizzo, i costi di mantenimento di 4 strutture, la possibilità di operare per lotti iniziando da Collosomano, nonostante le possibili problematiche sulla viabilità sottolineate tanto dall’assessore Giovanni Calligaro che dal consigliere Roberto Molinaro. Solo il gruppo Buja bene comune che ha votato contro: «Proponiamo di mantenere i 4 poli – ha detto il capogruppo Stefano Santi –, e utilizzare il milione per iniziare interventi di mantenimento, per evitare la dismissioni di strutture a cui le comunità sono molto legate».
«Non si può – ha risposto il sindaco Bergagna – continuare a spendere milioni per rappezzare sempre lo stesso vestito: qui si tratta di venire incontro alle esigenze attuali della scuola: l’anima di un popolo non sta certo solo in 4 mura dislocate nelle frazioni».
Piero Cargnelutti
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