Buja: a noi la medaglia di Pier Arrigo Barnaba

La richiesta si inserisce nella querelle tra eredi e Comune Il sindaco: ci stanno bene i terreni ma anche la decorazione
Di Piero Cargnelutti
Buja 11-11-2011 casa diroccata FOTO/PFP TURCO
Buja 11-11-2011 casa diroccata FOTO/PFP TURCO

BUJA. C’è un nuovo capitolo nell’annosa vicenda di villa Barnaba: il Comune di Buja chiede di poter custodire la medaglia d'oro al valor militare del primo paracadutista italiano, Pier Arrigo Barnaba appunto. La questione è emersa nella causa che vede coinvolti l'amministrazione comunale e gli eredi della famiglia Barnaba. Tra le varie soluzioni proposte dal Tribunale di Udine pare ci sia quella di far si che i terreni adiacenti alla vecchia villa Barnaba, ormai ridotta a un rudere, siano destinati al Comune mentre i restanti terreni di proprietà della famiglia Barnaba, ubicati sempre nel territorio bujese, vadano invece ai parenti.

Da parte sua, l'amministrazione comunale, pur accettando la proposta, ha presentato una richiesta specifica: ricevere anche la medaglia d'oro al valor militare che Pier Arrigo Barnaba ottenne per i suoi meriti di guerra durante il primo conflitto mondiale. «Nel momento in cui il signor Marchetti - spiega il sindaco Stefano Bergagna - decise di fare testamento a favore del Comune lasciando le proprietà fondiarie in Buja sono certo intendesse onorare la volontà della moglie Simonetta Barnaba a lui prematuramente scomparsa. Quale sindaco di una comunità che si onora di aver dato i natali a numerosi e prestigiosi personaggi della famiglia Barnaba, intendo collocare la medaglia d’oro al valor militare di Pier Arrigo Barnaba nel museo cittadino dedicato alla Medaglia d’arte e alla storia di Buja». Nella sua richiesta mandata al legale che segue la causa per conto del Comune, il sindaco Bergagna ricorda come Simonetta Barnaba, figlia di Pier Arrigo, desiderasse «che villa Barnaba divenisse un edificio culturale a ricordo perenne della famiglia. La villa fu gravemente danneggiata con il terremoto del 1976 e il progetto di ricostruzione, anche per mancanza di fondi non si è potuto attuare. In quegli anni la signora Simonetta avrebbe voluto che il primo piano della villa fosse dedicato alla biblioteca comunale riservandosi la proprietà in abitazione del piano superiore, da lasciare successivamente al Comune di Buja in eredità, per completare il progetto di un edificio al servizio della cultura». Dunque, se il terremoto friulano ha impedito che i sogni di Simonetta si realizzassero, per il Comune quella medaglia assume un particolare valore: «Non è tanto il valore economico - spiega Bergagna - ma il significato che ha quella medaglia per la cittadina».

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