Bronx tra degrado e lento abbandono

Rimpallo di responsabilità tra pubblico e privato per le pulizie. In alcune zone è rimasto l’immondezzaio del dopo adunata

PORDENONE. Il gigante è sempre più dormiente e sempre più abbandonato. Il centro direzionale di Pordenone, meglio conosciuto come Bronx, ha due anime: una pubblica e una privata. E così accade che la strada che attraversa il complesso sia pulita regolarmente da Gea, che la segnaletica riceva la manutenzione, mentre le aree di sosta – private – siano spesso un immondezzaio. Senza contare le scritte, non certo decorose, alle pareti e gli uffici che iniziano a rimanere vuoti.

L’esasperazione. La situazione, come segnala Rodolfo De Rosa, è peggiorata dopo l’Adunata degli Alpini, che risale ormai a cinque settimane fa. Perchè nelle aree private nessuno è intervenuto a pulire. «Oltre a carte, cartoni, bottiglie, di plastica e vetro, mozziconi di sigaretta e quant’altro, ci sono ancora i segni di chi ha urinato, vomitato e fatto altro.

E’ lo spettacolo che ogni giorno si godono tutti coloro che, prevalentemente per motivi di lavoro, parcheggiano la propria vettura sotto piazzetta del Portello». E se l’auspicio del cittadino è quello di potersi muovere in una città pulita, «non va solo stigmatizzato il comportamento di chi dovrebbe garantire la pulizia (e nel caso di specie direi anche l’igiene), ma quello che va in prima battuta censurato – prosegue De Rosa – è la mancanza di senso civico di quelli che hanno procurato questa situazione».

Sui social. Segnalazioni simili, con tanto di foto, sono tate postate in questi giorni anche su Facebook. E sul fronte della sporcizia alle pareti c’è chi – come Daniela Favot del Ponte – rilancia l’opportunità per il Comune di promuovere un concorso di arte metropolitana per trasformare gli scarabocchi – spesso scritte oscene – in graffiti artistici.

Il nodo proprietà. il problema, però, è che il centro direzionale è di proprietà mista. Anche la viabilità è in parte pubblica e in parte privata e questo fa sì che ci siano zone che vengono pulite regolarmente e altre (è il caso delle aree di sosta private finite al centro delle polemiche) che restano come sono. Ma ci sono anche zone che negli anni ’80 sarebbero dovute passare sotto la competenza del Comune e che non sono mai state cedute. E oggi, con la scarsità di risorse che incombe, l’amministrazione non ha alcun interesse a sollecitare quel passaggio.

Vuoto progressivo. Ma la questione Bronx ha anche a che fare con la funzione di quest’area immensa. Se già oggi di notte è terra di nessuno, progressivamente il centro direzionale rischia di svuotarsi anche di giorno. La prefettura è già andata via, le scuole superiori sono destinate a trasferirsi (almeno i licei) in altri spazi, Gea è andata via, resta Hydrogea che però è destinata a occupare qualche palazzo vuoto del Comune.

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