Brandiva un coltello: all’alzabandiera fermato un giovane

PORDENONE. Alle 9 in punto l’inno nazionale eseguito dalla fanfara della Brigata Julia risuona in una piazza XX Settembre colma di gente, affacciata anche dalle finestre di tutti i palazzi. E’ l’apertura ufficiale dell’Adunata, l’alzabandiera, cui è seguita la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti, realizzata dalla fioreria Battistella di Pordenone: un omaggio reso in assoluto silenzio.

Presenti autorità civili, religiose e militari - tra cui il comandante delle truppe alpine generale di Corpo d’armata Alberto Primicerj, il presidente dell’Ana Sebastiano Favero, i sindaci dei 51 Comuni della provincia e in rappresentanza della Regione il vicepresidente Sergio Bolzonello e il reduce di 101 anni Plinio Modolo, di Polcenigo - l’alzabandiera è stato preceduto dall’arrivo, tra ali di folla, del labaro dell’Ana e dai gonfaloni della Provincia e del Comune di Pordenone. A seguire Primicerj e Favero hanno passato in rassegna gonfaloni, labari e un reparto in armi, per raggiungere il pennone sul quale è stato issato il tricolore.

A portare il labaro è stato Giovanni Francescutti (questo onore gli era toccato anche a Chions nel 2012 e a Rossosch, nel ventesimo di realizzazione dell’asilo sorriso). Appannaggio di un alpino di Casarsa-San Giovanni anche il vessillo sezionale, Alberto Ambrosio.

Il tricolore verrà ammainato domani sera, al termine della sfilata. Poco prima della cerimonia, un uomo di 27 anni, italiano, F.S., senza fissa dimora, è stato bloccato dalle forze dell’ordine: aveva in mano una roncola, un coltello con lama lunga, e lo brandiva in piazza Ellero. E’ stato denunciato per possesso di arnesi atti a offendere.

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