Bovec, cadute due cabine «Per Sella è un duro colpo»

CHIUSAFORTE. «È un duro colpo allo sviluppo del collegamento sciistico transfrontaliero tra il demanio sciabile sloveno e quello di Sella Nevea che stenta a decollare come vorremmo». Lo afferma il sindaco di Chiusaforte Luigi Marcon, soffermandosi sulle conseguenze per Sella del fermo dell’ovovia che da Bovec porta gli sciatori in quota sul versante nord del Canin, provocato dallo scarrucolamento della fune portante che ha causato la caduta nel vuoto di due cabine, fortunatamente vuote, quindi senza conseguenze per le persone.
Potrebbe essere stata una folata di vento a causare l’incidente tecnico che rischia di comportare, nel caso di danni irreperabili al traliccio interessato, la chiusura dell’impianto per il resto della stagione con conseguenze pesanti per la società proprietaria che, già in difficoltà, perde ogni giorno, dai 5 mila ai 10 mila euro di entrate, anche per il turismo di Sella Nevea. Quanto ai tempi, molto dipenderà dalle verifiche dei periti dell’Ispettorato dei trasporti della Slovenia. Ma ci vorranno alcuni giorni prima di sapere quando potrà riaprire l’impianto.
«Spero proprio possano essere trovate le soluzioni appropriate – aggiunge il sindaco Marcon – e che in breve il collegamento, che rappresenta il fiore all’occhiello per l’intera regione, possa essere nuovamente una realtà da godere per i nostri clienti. Altrimenti, nel caso di una lunga chiusura, mi auguro che con Promotur possano essere attivate le alternative per, comunque, rendere agibile il collegamento trasfrontaliero fra i demani sciabili basandosi su Sella Nevea».
In questo caso i problemi da risolvere sarebbero come portare a monte il personale per il funzionamento degli impianti sul versante in quota sloveno e come garantire i servizi di soccorso. «Non ci viene certo una buona pubblicità – commenta Stefano Mazzolini, presidente dell’agenzia regionale Promotur che gestisce i poli sciistici friulani –, ma vediamo di gestire al meglio questa emergenza che, sottolineo, riguarda solamente il versante sloveno del Canin, perché sulle piste di Sella Nevea si scia alla grande.
Già adesso i turisti di Bovec sono portati in pullman a sciare a Sella Nevea e a Tarvisio e credo che finché sarà inagibile l’impianto continueranno a venire a sciare da noi. Purtroppo – aggiunge Mazzolini – l’ovovia di Bovec rimane un impianto frenante, inadeguato ai tempi essendo lento e di portata insufficiente alle esigenze dello sviluppo del comprensorio internazionale e quindi andrebbe sostituito, perciò agli sloveni converrebbe portare a Sella i turisti con i pullman».
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