Boom di richieste, pagamenti in ritardo per il bonus energia

Udine, l’assessore Corrias assicura: «Assegni pronti fra 15 giorni. Controlli scrupolosi per verificare chi ne ha reale diritto»

UDINE. La cattiva notizia è che il Comune di Udine è in tragico ritardo per l’erogazione dei soldi ai nuclei udinesi in virtù dei vari “bonus” previsti dalla carta famiglia. La buona notizia, invece, è che la tesoreria di palazzo D’Aronco dovrebbe essere in grado di liquidare i vari “dovuti” tra non più di 10-15 giorni.

L’assicurazione arriva dall’assessore alle politiche sociali Antonio Corrias, che ieri, nel confermare i tempi lunghissimi denunciati anche da alcuni utenti, ha però voluto chiarire i motivi di queste lunghe attese, dando in contemporanea l’annuncio dello sblocco di tutte le varie posizioni.

«La Regione (che ora sta studiando anche importanti novità, come riferiamo a pagina 11, ndr) ci ha liquidato quanto atteso a metà ottobre - spiega con precisione l’assessore Corrias -, nel frattempo gli uffici comunali preposti hanno continuato e completato soltanto in questo periodo i controlli incrociati sui richiedenti. Le varie procedure legate alla carta famiglia sono infatti molto severe ed è giusto che sia così. Non possiamo certo permetterci il lusso di erogare contributi a chi non ne ha pienamente diritto. Equivarrebbe eliminare chi magari invece ne ha assolutamente bisogno».

Da qui i tempi di attesa che sono andati ben oltre i 120 giorni previsti a partire dal mese di aprile 2012. «I ritardi sono chiarimenti legati anche al moltiplicarsi di questo genere di pratiche - aggiunge Corrias -. Purtroppo la situazione economica generale non fa altro che aumentare proprio questo genere di interventi».

Attualmente il Comune di Udine si trova a gestire circa 4.500 domande per la carta famiglia; 2.700 per il buono energia: 2.400 per il bonus gas; 1.700 per la tariffa ambientale; 600 per l’assegno bebè; 500 per maternità e 128 per gli aiuti alle famiglie numerose.

Solo per il “buono energia” il Comune dovrà distribuire 633 mila euro (quindi con una media di 230 euro a famiglia); mentre ne sono previsti 204 mila per la Tia; 300 mila per i bebè.

«Anche se il nostro impegno e considerevole e i controlli incrociati assorbono grande energie ai nostri uffici - precisa l’assessore - a volte ho l’impressione che stiamo cercando di curare un malato terminale attraverso delle semplici aspirine. Eppure i cittadini devono sapere che soprattutto come uffici dei servizi sociali del Comune siamo impegnati su moltissimi fronti, cercando sempre di mettere al centro dei nostri interventi la famiglia. Anche per questo abbiamo fortissimamente voluto l’Agenzia comunale della famiglia, un progetto integrato e coordinato per andare oltre al semplice welfare assistenziale».

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