Bonus povertà necessario a sempre più famiglie in Fvg

UDINE. Sono oltre 20 mila famiglie del Friuli Venezia Giulia che hanno diritto al sostegno al reddito, il patto che il cittadino in difficoltà stringe con l’amministrazione per migliorare la propria situazione economica. Parliamo quindi di quasi il 40 per cento in più dei circa 14 mila 100 beneficiari certificati dalla Regione nei primi dieci mesi di applicazione della misura.
La cifra emerge da un’indagine Ires Fvg condotta sulle Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) elaborate e verificate nell’anno 2016 dai Centri autorizzati di assistenza fiscale (Caaf) della Cgil del Friuli Venezia Giulia: una su cinque non supera il tetto dei 6 mila euro, sotto il quale è consentito l’accesso al sostegno al reddito. Si tratta di una percentuale consolidata nel tempo, nonostante le modifiche introdotte nel 2015 al calcolo dell’Isee.
La Dichiarazione sostitutiva è, infatti, un documento propedeutico al rilascio dell’Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente) e contiene le informazione utili a descrivere la situazione economica del nucleo familiare per la richiesta, appunto, di prestazioni sociali agevolate.
Per il 2015 i dati forniti dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali indicavano per la nostra regione 112 mila nuclei familiari che hanno ottenuto la dichiarazione Isee (e 118 mila pratiche). In base ai dati emersi dalle dichiarazioni presentate ai Caaf Cgil nel 2016, l’Ires fa una stima del bacino potenziale di famiglie che avrebbero diritto al sostegno al reddito, nell’ipotesi teorica che tutti i nuclei con Isee inferiore a 6 mila euro presentino domanda. E sono oltre 20 mila i residenti in Fvg che potrebbero accedervi.
Bisogna però anche considerare che a settembre 2016 è entrata in vigore la misura nazionale di Sostegno per l'inclusione attiva (Sia), che ha requisiti di accesso diversi e una soglia Isee inferiore. Anche tale provvedimento contribuisce a diminuire il numero dei beneficiari del sostegno al reddito regionale.
L’Istat poi fa una stima della povertà relativa in regione. È calcolata sulla base di una soglia convenzionale (o “linea di povertà”) che, per una famiglia di due componenti, è pari alla spesa media mensile pro capite nel Paese che nel 2016 era di mille e 61 euro. Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa mensile pari o inferiore a tale valore sono classificate come relativamente povere.
In Fvg tra il 2015 e il 2016 l’incidenza della povertà relativa cresce e passa dall’8,7 per cento al 10,4. Se le situazioni più gravi si osservano al Sud, in particolare in Calabria dove nel 2016 circa un terzo delle famiglie è sotto la soglia di povertà relativa, in regione la situazione sta peggiorando con il passare del tempo: nel 2011 l’incidenza nazionale della povertà relativa era superiore di tre punti e pari al 9,9 per cento, nell’ultimo anno invece si è verificata una convergenza.
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