Bodyguard fuori dai locali ingaggiati dagli esercenti per prevenire affollamenti

Dopo una serata di follia, Pordenone si risveglia un po’ frastornata, ma intenzionata a correre ai ripari. Dopo un lunedì sera da liberi tutti e una sacrosanta reprimenda da parte del prefetto, i gestori dei bar e dei locali, che si sono resi conto della situazione, hanno subito preso le precauzioni del caso. Il risultato è stato che già martedì sera la situazione appariva più calma. Merito forse del tempo incerto e della pioggia ma anche, ne sono certi in molti, dell’aver compreso che così non si poteva andare avanti.
Chi non s’è fatta sorprendere dalla situazione è stata Lucia Micco del “Micco’s bar” in corso Vittorio, che ha anche ampliato il numero di tavolini esterni. «Quando lunedì pomeriggio ho visto come stava andando, ho preso provvedimenti e ho chiamato subito la security – ha spiegato –. Ho fatto bene perché la sera stessa la clientela era numerosa e la situazione rischiava di andare fuori controllo. Invece, con la presenza di personale incaricato a controllare e a far rispettare le regole, non ci sono stati inconvenienti. Ed è stato un bene, perché non sarei riuscita a farlo da sola».
Si sono rivolti a personale di security privata anche i tre locali di via Cesare Battisti, con due addetti che sorvegliano la via. «Lunedì sera non ci aspettavamo una simile affluenza – hanno affermato Paolo Malvani ed Erika Parpinel del Gordo –. Abbiamo contattato subito via messenger l’assessore Loperfido e mandavamo via gente perché non c’era più posto. Il martedì mattina ho chiamato la Questura e da quel giorno abbiamo i bodyguard almeno fino a fine mese. Ci preoccupa il weekend – ha confessato Erika –. Se né noi né i buttafuori riusciremo a gestire la situazione saremo costretti a chiamare le forze dell’ordine».
È una situazione esasperata le cui conseguenze, a parere di molti gestori, non dovrebbero però ricadere soltanto sui gestori dei locali ma anche sui clienti che non rispettano regole fra l’altro scritte dappertutto.
«È stato suggerito anche a me di dotarmi di buttafuori, ma ritengo che per la gestione del mio locale possiamo essere sufficienti io e i miei dipendenti – ha sottolineato Silvano Stocca del Caffè Nuovo –. Inoltre, per evitare conseguenze spiacevoli, ho deciso di chiudere il locale alle 21».
Sta pensando di rivolgersi a personale che controlli la frequentazione del bar anche Sabrina Gardonio, del Pecora Nera, alla luce di quanto accaduto lunedì sera: «Ci dicano però tutto subito, così almeno sappiamo come dobbiamo aprire e quali sono le dotazioni di cui abbiamo bisogno». –
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