Blocco delle auto, venti multe a Pordenone e ancora una giornata con le targhe alterne

Posti di blocco mobili e sanzioni ai trasgressori. Bene autobus e parcheggi. Il livello dello smog resta molto alto. Le opposizioni: provvedimenti palliativi

PORDENONE. Domenica senz’auto (più o meno) a causa dello smog alle stelle, tra Pordenone, Porcia e Cordenons. Il “fermo generale” non c’è stato, del resto le maglie del divieto sono molto ampie, ma in molti hanno riscoperto, grazie anche alle temperature miti, i piacerti dei trasporti “alternativi”, dai bus alle biciclette.

In città è comparso, tra la curiosità, anche un asino. Non sono mancati i trasgressori allo stop, ma non sono mancate nemmeno le sanzioni. Oggi si torna alle targhe alterne.

Valori alle stelle. Lo smog, complice il meteo, non accenna a diminuire. Ieri la centralina dell’Arpa di Porcia ha registrato 174 microgrammi per metro cubo di pm10, quando il limite consentito è 50; la centralina di Pordenone forniva «dati insufficienti» per una quantificazione, così come quelle di Sacile e Morsano al Tagliamento.

Ad ogni modo, conferma l’assessore all’Ambiente Nicola Conficoni, «i valori sono rimasti alti nonostante il blocco del traffico». Le limitazioni a traffico, riscaldamento e fuoco restano in vigore.

I divieti di lunedì 1 febbraio. I sindaci di Pordenone, Cordenons e Porcia hanno deciso di applicare anche nella giornata di oggi i provvedimenti di emergenza previsti dal piano d’azione: targhe alterne (oggi circoleranno le dispari) dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, divieto di circolazione per tutti nell’area citatdina centrale.

Sono esclusi dai provvedimenti di limitazione i veicoli a motore Euro 4 e successivi, a gas gpl e metano e i veicoli con almeno tre persone a bordo.

Riscaldamento non oltre i 20 gradi centigradi e divieto di accendere fuochi. Verosimilmente i provvedimento resteranno in vigore sino a mercoledì, quando è previsto l’arrivo della pioggia che potrebbe “pulire” l’aria.

Domenica no smog. Traffico «decisamente contenuto» rispetto ai giorni feriali, fa la stima l’assessore all’Ambiente Nicola Conficoni.

Vetture in garage, è record di podisti

Molti hanno deciso di lasciare l’auto nei parcheggi “scambiatori” e raggiungere il centro – gremito nonostante pochi fossero i negozi aperti sia al mattino sia al pomeriggio, con Contrada Maggiore animata dal mercatino dell’antiquariato – col bus (dall’Atap parlano di «molti più viaggiatori del solito») o a piedi. Pochi, invece, hanno optato per il taxi: «È stata una giornata di normale lavoro», fanno i conti gli operatori in serata.

Controlli e multe. Sono state otto le pattuglie della polizia municipale – a Roma la metà, giusto per fare un paragone – dedicate ai controlli antismog.

E gli effetti si sono visti: nel corso degli accertamenti dinamici (ovvero mobili) gli agenti al comando di Arrigo Buranel hanno inflitto una ventina di multe. «I cartelli c’erano, difficile pensare che qualcuno non lo sapesse», dicono dal Comune.

L’asino in centro. Anche Fiocco ha beneficiato della domenica antismog. Da Porcia a Villanova, via centro città, a piedi, con gran calma, assieme al padrone, Alfio Scandurra.

Fiocco è un asino di sei anni che ama passeggiare, oltre che far divertire i bambini ed essere ammirato con curiosità dagli adulti. Al campo di rugby cittadino ci è andato a piedi, con calma, approfittando della giornata no auto.

La polemica. Mario Marini, presidente di Confesercenti, «difensore della sacralità dello shopping accusa il Comune di introdurre politiche demagogiche non intervenendo nella principale causa delle polveri sottili, e cioè gli impianti di riscaldamento.

Passeggiando per il centro ti accorgi però che molte attività commerciali lasciano le porte d’entrata spalancate», annotano Sonia D’Aniello, portavoce di Pordenone in Comune, Sebastiano Badin di Sel ed Elisa Barbuto di Alternativa libera.

Poi il Comune: «L’osannato coordinamento tra territori è il classico topolino partorito dalla montagna. Per avere qualche voto in più si è scelto di escludere dal piano il periodo natalizio, per non intralciare la sacralità dello shopping. A Natale la salute dei cittadini può andare in vacanza».

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