Bloccati a Tenerife con la paura del contagio

Angelo Pusiol del Grapo e la moglie erano alle Canarie per le cure. «Qui nessuno si preoccupa». Stessa sorte per due avianesi

«Anche se il governo spagnolo ha emanato una serie di misure restrittive per combattere il coronavirus, qui a Tenerife, nessuno si attiene alle disposizioni di legge. Tutti ignorano le distanze di sicurezza. La gente si accalca un po’ ovunque. Ormai i casi di positività ai test sono centinaia, ma i residenti locali tendono a ignorare il tema o, comunque, a sottovalutarlo.

Mi sembra di essere circondato da tanti don Ferrante de I Promessi Sposi: credono che questa moderna pestilenza non li dovrà riguardare. Unica cosa certa, il governo iberico ha cancellato tutti i voli per l’Italia. Io e mia moglie dobbiamo arrangiarci come possiamo, ci sentiamo abbandonati a noi stessi, con la paura del contagio».

L’appello, preoccupato, è di Angelo Pusiol, presidente del Grapo, il Gruppo archeologico Polcenigo. Pusiol e la moglie Emanuela non sono più potuti rientrare da Tenerife, come molti altri italiani, fra cui due avianesi: Bruno Cipolat e Anita De Marco.

«Tanti che non possono più ritornare in Italia e in altri paesi europei – osserva Angelo Pusiol –, devono mantenersi in albergo, o cercare un appartamento in affitto. Viviamo alla giornata, senza avere notizie, né dai governi, italiano e spagnolo, né da altre istituzioni locali».

«Siamo venuti a trascorrere un paio di mesi a Tenerife – continua Pusiol – in quanto mia moglie è asmatica. Cercando di evitare di trascorrere l’inverno in Italia, abbiamo prenotato un appartamento, per passare qualche settimana a Tenerife, dove ora ci troviamo bloccati.

La stessa sorte è toccata agli avianesi Bruno Cipolat e Anita De Marco, anche lei, con il marito si è recata a Tenerife, in quanto asmatica. In questi giorni ho provato a rivolgermi al consolato italiano a Tenerife, senza ottenere risposta, men che meno sono riuscito a parlare con l’ambasciata italiana a Madrid».

«Tante persone che soggiornavano in albergo – conclude Angelo Pusiol – non potendo più partire, si accalcano nelle agenzie immobiliari, in cerca di un appartamento da affittare, non si sa per quanto tempo».

Intanto le notizie, riportate dai media su Tenerife sono tutt’altro che incoraggianti. I contagi, nella principale isola delle Canarie aumentano ogni giorno di più, anche se gli spagnoli presenti vivono ignorando, fin che potranno farlo, il problema, quasi che il coronavirus non li dovesse riguardare.


 

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