Blitz alla ex Piave: 31 abusivi a giudizio

UDINE. Era l’alba del 15 ottobre 2013 quando il personale della questura e della polizia municipale fecero irruzione all’interno della ex caserma Piave e scoprirono un mondo fatto di abusivismo e disperazione, popolato da clandestini e senzatetto che risiedeva in quel sito fatiscente in condizioni igieniche disastrose.
Furono fermate 23 persone di cui un minorenne. A distanza di oltre tre mesi, un altro blitz delle forze dell’ordine disposto con ordinanza del questore scoprì che le cose non erano affatto cambiate. Altre 9 persone furono trovate all’interno della ex palazzina comando.
Quelle vicende legate agli abusivi nell’ex caserma Piave e al suo successivo sgombero sono finite in due procedimenti penali che ieri sono approdati in tribunale. Si tratta di un maxi-processo che vede coinvolti complessivamente 31 imputati.
Per tutti il reato contestato è invasione di terreni ed edifici, per il quale è prevista la reclusione fino a 2 anni o una multa da 103 a 1.032 euro, pene che difficilmente potranno essere scontate dagli imputati, ammesso che vengano riconosciuti responsabili, perché nel frattempo, gran parte di loro se ne sono andati.
La giustizia, però, deve fare il suo corso, così l’aula del giudice monocratico Paolo Lauteri si è riempita per l’avvio del processo.
Tutti contumaci gli imputati, a partire da Azouz Bougtab marocchino di 55 anni, Mohammed Mastour 38 anni pure marocchino, Shamai Karem Mohamad irakeno di 46 anni, Vasile Florin Lenghel 33 anni, Marius Constantin Lacatus 38 anni, Ilie Szekeli 37 anni, Petru Taran 47, cittadini romeni difesi d’ufficio dall’avvocato Filippo Mansutti, Elena Argentina Hristea 31 anni Elena Hristea 41, anni Gelu Hristea 58 anniGeorge Hristea 36 anni Mircea Hristea 61 anni, Ana Moldovan 41, Ilie Gilbert Hristea 42 cittadini romeni difesi d’ufficio dall’avvocato Elena Antoniazzi, Vasile Tiberius Hristea 27 anni, Ana Victoria Lacatus 25 anni, Florin Achim Ristea 29 anni, cittadini romeni rappresentati dall’avvocato Carla Magrin, Stefan Budai 43enne sloveno e Persida Novacovici 57enne romena difesi dall’avvocato Nicoletta Mancinelli, Moreno Bez 46enne di Colloredo di Montalbano difeso dall’avvocato Anna Maria Cassina, Sonia Pezzatta 31enne di Colloredo difeso dall’avvocato Geraldina Micelli e il 58enne di Porcia Paolo Gardini difeso dall’avvocato Roberto Mete. Tutti erano stati individuati nella ex caserma nel blitz del 15 ottobre 2013.
Per l’episodio del 31 gennaio 2014 sono stati accusati Tiberius Vasile Ristea 27 anni (avvocato Annalisa Candusso), Nicolae Marius Patruta 31 anni (avvocato Alessandro Carchio), Lavinia Ioana Cristea 21 anni (avvocato Massimo Cescutti), Nicolae Feloiu 57 anni (avvocati Monica Catalfamo), Adrian Romeo Hristea 22 anni (avvocato Enrica Cicuttini), Ana Victoria Lacatus 25 anni (avvocato Giorgio Caruso),tutti romeni. Quindi Sonia Pezzetta (avvocato Marco Cavallini) e Bez Moreno (Anna Maria Cassina) già coinvolti nel precedente procedimento.
Inoltre Boucha El Ouadi 50enne marocchino (avvocato Tania Cattarossi. A raccontare le condizioni igieniche in cui vivevano, senza luce, acqua corrente e fra gli escrementi, sono stati i responsabili della polizia municipale e della questura che intervennero nello sgombero.
I difensori sono orientati a chiedere l’assoluzione dei loro assistiti in quanto agirono spinti dallo stato di necessità. La sentenza arriverà il 27 giugno, qualunque sia, sarà difficile che abbia conseguenze sugli imputati che, senza fissa dimora ancora vagano in cerca di un tetto.
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