Bevono nel locale fuori orario, sette clienti multati. Il titolare decide di restare aperto: «Noi dobbiamo vivere»

Nonostante il provvedimento di chiusura, ha deciso di «tenere il bar semi aperto perché non posso più permettermi di non incassare più. Forse non ci si rende conto di che cosa vuol dire gestire un locale e mandare avanti una attività. Davvero non c’è altra scelta».

VENZONE. Si sono attardati a bere i loro drink all’interno del locale “Alle Mura” di Venzone 45 minuti dopo l’orario di chiusura imposto per i locali alle 18. Ed è per questo che sette clienti – oltre al titolare – sabato sera sono stati sanzionati dai carabinieri con una multa da 400 euro. È inoltre scattata la chiusura del bar di via Gemona per cinque giorni.

Il proprietario Valentino Zamolo, però, non ci sta. Già lo scorso maggio il suo locale era stato chiuso dai militari dell’Arma perché allora vicino al bancone erano stati sorpresi quindici clienti, quando ce ne potevano stare sette nel rispetto delle distanze anti-contagio.


Dopo otto mesi la situazione ora è molto più critica. E non lo nasconde. Anzi, lo dice chiaramente senza troppi giri di parole. «So bene quali sono le regole da rispettare e che la chiusura del bar è alle 18 – ha dichiarato – ma sono altrettanto consapevole che in qualche modo noi dobbiamo vivere perché altrimenti rischiamo di abbassare le serrande definitivamente». Per Zamolo, ora, non c’è altra scelta. «O lo Stato ci aiuta concretamente dandoci subito delle risorse – ha proseguito – che ci consentano di andare avanti oppure noi non possiamo far altro che continuare a lavorare. Costa molto gestire una attività, ci sono dipendenti e dei fornitori da pagare. Non possiamo più farcela così e per questo siamo costretti a non rispettare le regole fino in fondo».

Per questo, nonostante il provvedimento di chiusura, ha deciso di «tenere il bar semi aperto perché non posso più permettermi di non incassare più. Forse non ci si rende conto di che cosa vuol dire gestire un locale e mandare avanti una attività. Davvero non c’è altra scelta».

Sabato sera, dunque, la presenza degli avventori all’interno del bar oltre l’orario consentito – secondo Dpcm – per rispettare le direttive era stata segnalata da alcuni cittadini alle forze dell’ordine.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Venzone che hanno fatto scattare le sanzioni previste (che ammontano a 280 euro se pagate entro cinque giorni) perché continuavano a essere somministrate bevande oltre l’orario consentito. «Dopo due mesi di chiusura forzata – ha aggiunto infine –, dopo la zona arancione adesso vorrei solo poter lavorare, non chiedo altro. Invece dovrei chiudere di nuovo ma questo non me lo posso permettere, non lo posso fare per me e per i miei dipendenti».

C’è rabbia, c’è delusione nelle sue parole, così come in quelle di molti altri colleghi. Ma c’è anche la consapevolezza «che le regole devono essere rispettate. Queste regole però ci stanno lentamente portando alla chiusura definitiva dei nostro locali e il rischio è quello che non potremmo aprire più. Noi non possiamo permetterlo». —




 

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