Bernava assicuratore e consigliere Regione: incompatibilità nei ruoli

Il capogruppo dei Cittadini rinuncerà all’affidamento comunale, non alla poltrona nell’assemblea civica «Gli uffici municipali non avevano sollevato eccezioni sull’incarico». Il caso evidenziato da Collarile (Pd)

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Parere della Regione: c’è incompatibilità tra il ruolo di consigliere comunale e l’affidamento allo stesso di servizi assicurativi nel Comune dove svolge il mandato. Così, Alberto Bernava, capogruppo dei Cittadini per San Vito e presidente della prima commissione consiliare, tenuto conto del parere, richiesto dal capogruppo di un altro gruppo di maggioranza, Giacomo Collarile (Pd), rinuncerà al suddetto affidamento.

La Regione. Non rinuncia, quindi, come invece chiedono con fermezza dall’opposizione Valerio Delle Fratte (A.mo San Vito) e Iacopo Chiaruttini (misto), al ruolo di consigliere (si legga l’articolo accanto). Collarile, come ha spiegato, non avrebbe chiesto il parere alla Regione a fini politici: c’erano alcuni casi “dubbi” in consiglio, non solo nella maggioranza, che, secondo lui, Delle Fratte e Chiaruttini, meritavano di essere chiariti. Un caso era già stato sottoposto: Chiaruttini non era risultato incompatibile, ma aveva ugualmente rinunciato a un incarico da geometra per uno dei Comuni dell’associazione intercomunale. Un altro caso sottoposto alla direzione centrale Funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, con lettera a firma di Collarile, riguardava Bernava. È titolare a San Vito, assieme ad un socio, di un’agenzia assicurativa (B&T assicurazioni srl – Agenzia Unipol).

L’assicurazione. Una determina dello scorso anno aggiudicava a “Unipol assicurazioni” (da una precedente determina si evince che l’agenzia invitata alla procedura negoziata è quella di San Vito) il lotto “furto e rapina” per due anni (dal 31 marzo 2013 al 31 marzo 2015). La risposta, datata 3 aprile, è giunta a Collarile e, per conoscenza, al Comune ed al servizio elettorale. Si evidenzia come sia «configurabile la causa di incompatibilità nei confronti di un consigliere che sia titolare di un’agenzia assicurativa alla quale vengano affidati servizi assicurativi da parte del Comune ove il medesimo svolge il mandato». È “irrilevante” che l’ente si sia avvalso di un broker.

Il consigliere. Spiega Bernava: «Quando si prospettò il rinnovo dell’assicurazione, servizio già in essere da prima che diventassi consigliere, chiesi agli uffici comunali se ci fosse incompatibilità. Appreso del parere, ne ho preso atto: farò in modo che non ci sia più alcun rapporto tra il Comune e la mia agenzia, trasferendo ad altra agenzia, oggi in coassicurazione, l’incarico. Non c’è alcun problema, sono sereno. Del resto, quando sono entrato in politica ho rinunciato ad altri lotti assicurativi». Per Collarile, al contrario di Delle Fratte e Chiaruttini, è sufficiente che Bernava sani la situazione rinunciando all’incarico, archiviando il tutto come una “svista”.

Andrea Sartori

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