Benzina, il Fvgrivuole la zona franca

La Regione non intende arrendersi nella lotta con l’Ue per difendere la benzina agevolata. Il Governatore Renzo Tondo ha infatti assicurato che saranno tentate tutte le vie possibili per risolverle la situazione. Insieme all’assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, ieri Tondo ha illustrato ai benzinai e al sindaco di Gorizia Ettore Romoli le prime mosse del piano messo a punto dalla Regione.
UDINE.
La Regione non intende arrendersi nella lotta con l’Ue per difendere la benzina agevolata. Il Governatore Renzo Tondo ha infatti assicurato che saranno tentate tutte le vie possibili per risolverle la situazione. Insieme all’assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, ieri Tondo ha illustrato ai benzinai e al sindaco di Gorizia Ettore Romoli le prime mosse del piano messo a punto dalla Regione.


«Innanzitutto – ha detto Tondo - chiederemo che venga nuovamente applicato in Friuli Venezia Giulia il regime di zona franca, tuttora applicato in Valle d'Aosta, almeno fino a quando non sarà definito il piano di ristrutturazione del sistema regionale di distribuzione dei carburanti, che contiene misure a favore dei gestori in difficoltà».


Tutta la questione della benzina agevolata (che interessa non solo area giuliana e Isontino ma anche 25 comuni della fascia confinaria della provincia di Udine) sarà quindi sottoposta all’attenzione del commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani, atteso venerdì in visita a Trieste. Ma Tondo non intende fermarsi qui.


«Convocherò anche una riunione con i rappresentanti delle compagnie petrolifere – ha annunciato rispondendo alle richieste dei benzinai isontini -, per chiedere loro di riportare anche a Gorizia il costo dei carburanti al livello di quello praticato nel resto del Friuli Venezia Giulia». Tondo ha poi affermato che la Regione è disponibile a mettere a disposizione «importanti risorse» per un progetto d’intervento sul settore, che però dovrà ovviamente essere compatibile con le normative vigenti: nazionali ed europee. «Abbiamo già stanziato 4,8 milioni di euro nella Finanziaria 2009 – ha spiegato la Savino – e non è escluso che in fase di assestamento vengano reperite nuove risorse. Ma la cosa più importante è individuare un percorso armonico che risponda a tutte le esigenze nel rispetto del quadro normativo».


Per questo motivo entro fine mese verrà convocato un tavolo tecnico sulla crisi del settore.

Tavolo al quale siederanno tra gli altri la Regione, i rappresentanti del Comune di Gorizia e della Camera di commercio isontina, ma anche gli assessori Savino e Ciriani. «È chiaro che al di là della questione economica che compente il mio assessorato – ha illustrato l’assessore alle Finanze – valuteremo le difficoltà del settore con l’assessore alle Attività produttive Luca Ciriani perché il piano di ristrutturazione avrà anche misure di sostegno ai gestori in difficoltà o costretti a chiudere».


A Gorizia, rispetto a Trieste e alle località della fascia confinaria isontina e della Provincia di Udine che beneficiano degli sconti, le difficoltà sono maggiori poiché le compagnie petrolifere vendono benzina e gasolio a un prezzo più elevato rispetto al resto del territorio regionale. E questo proprio in virtù del fatto che Gorizia era compreso nella ‘zona franca’. «Fare rifornimento oggi a Gorizia è ancor meno vantaggioso rispetto ai prezzi praticati non soltanto in Slovenia – hanno spiegato i benzinai insieme al presidente dell’Associazione commercianti e della categoria di Gorizia, Pio Traini - ma anche nei distributori del rimanente territorio del Friuli Venezia Giulia».


Da quando il Governo ha chiesto a Bruxelles due mesi di tempo per elaborare le controdeduzioni alla procedura di infrazione avviata dall’Ue, è scattata la corsa contro il tempo in difesa della benzina agevolata del Fvg. Alla prima riunione del Tavolo tecnico tra funzionari ministeriali (Politiche comunitarie ed Economia) si è cercato di «dimostrare che la benzina agevolata non comporta una riduzione dell'accisa ma deriva dall'applicazione di uno sconto regionale». Solo nel caso in cui questa strategia difensiva dovesse fallire – ha chiarito l’assessore Savino – «valuteremo insieme al Governo altre soluzioni: le fughe in avanti adesso non fanno bene a nessuno».


Cristian Rigo
Argomenti:regione fvg

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