Basta code per i prelievi accettazione rapida al Cup
Rivoluzione all’ospedale di Gemona dove fin dalle 7.30 ci saranno più operatori Vertice a Tolmezzo: infermieri in stato di agitazione per il taglio delle indennità

Bonaventura Monfalcone-03.04.2013 Fila agli sportelli-Ospedale di San Polo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
GEMONA. Un percorso prelievi rinnovato per garantire prestazioni più rapide e ridurre le attese di chi deve sottoporsi alle analisi del sangue. È quanto sta succedendo al Presidio ospedaliero per la salute di Gemona, dove l’Azienda per l’assistenza sanitaria 2 Alto Friuli Collinare Medio Friuli ha trasferito il servizio di accettazione prelievi nella postazione Cup all’ingresso dell’ospedale, come già era stato sperimentato al sabato, per snellire le procedure burocratiche. In questo modo, fin dalle 7.30 sarà possibile mettere a disposizione un maggior numero di operatori per l’accettazione dei prelievi.
Gli utenti che devono sottoporsi al prelievo o consegnare i campioni, all’arrivo, potranno prendere il numero progressivo appena entrati nel presidio, effettuare la registrazione, quindi recarsi nella sala di attesa del Laboratorio per il prelievo o la consegna dei campioni senza ulteriori procedure.
Intanto, in seguito a un’assemblea organizzata dal Nursind a Tolmezzo dal sindacato delle professioni infermieristiche, è stato dichiarato lo stato di agitazione del personale del comparto nelle unità operative di Pronto soccorso dell’Aas3 a partire da venerdì. La segnalazione con la richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione è stata inviata al prefetto Vittorio Zappalorto e al direttore generale dell’Aas3 Pier Paolo Benetollo. La comunicazione è giunta anche all’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca. Nella lettera, firmata dal segretario Nursind Udine Afrim Caslli, si segnala come da quasi un anno la Direzione dell’Aas3 abbia «deciso di togliere ingiustamente l’indennità di Terapia intensiva agli infermieri del Pronto soccorso e del 118. Gli infermieri, che con dedizione svolgono il loro lavoro, si trovano con buste paga sempre più leggere che influiscono in maniera drammatica sul bilancio familiare». L’indennità tagliata comporta un mancato introito di 850 euro annui. Il secondo motivo di tensione riguarda l’indennità di doppia presenza sulle 12 ore. «Lo stesso vale – segnala Caslli – per il pasto fornito agli infermieri che lavorano nelle postazioni periferiche 118 tramite convenzioni tra l’azienda e le ditte esterne».
Viene pertanto chiesto l’immediato ripristino dell’indennità di Terapia intensiva per gli infermieri di Pronto soccorso e 118 e l’immediato ripristino delle indennità di doppia presenza sulle 12 ore.
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