Banda dei bancomat, nuovi guai

Un nuovo filone di inchiesta sulla banda dei bancomat finisce dinanzi al gup. Consta di ventidue capi di imputazione il fascicolo aperto dal pm Maria Grazia Zaina a carico di Marco Maurutto, 29enne di Caneva, Andrea Maurutto, 27enne di Caneva, Steven Garbin, 26 anni, di Oderzo e Emanuele Garbin, 41 anni, di Trevignano. I fatti contestati risalgono a febbraio e marzo del 2013.

I quattro sono accusati di detenzione illegale e di porto continuato in concorso di congegni esplosivi, di fabbricazione illegale di ordigni esplosivi, di ricettazione di un estintore, di furto tentato pluriaggravato in concorso a bancomat e di svariati colpi andati a segno ai danni di banche venete.

Secondo gli inquirenti avrebbero fatto esplodere gli sportelli bancomat utilizzando le cosiddette marmotte (ordigni costituiti da un involucro in alluminio con tenente polvere pirica). La mappa dei blitz, tentati e consumati, della banda, secondo la Procura comprende: San Michele al Tagliamento, Strà, Pianiga, San Martino di Venezze, Castelnovo Bariano, Occhiobello, Pontecchio Polesine, Granze, Martellago, Bastia di Rovolon.

I quattro erano stati già condannati complessivamente a trenta anni di reclusione nel 2013 per altri furti e tentati furti ai danni di banche nelle province di Pordenone, Vicenza e Verona. All’epoca a Marco Maurutto furono inflitti 6 anni e 4 mesi di reclusione e 500 euro di multa, al fratello Andrea, 7 anni e 6 mesi di reclusione e 600 euro di multa, a Emanuele Garbin 8 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione e 800 euro di multa e a Steven Garbin, 7 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione e 600 euro di multa.

Dagli approfondimenti degli inquirenti, è stata attribuita la responsabilità di altri colpi al quartetto, che ha fatto nascere l’inchiesta bis. Il 21 giugno il procedimento approderà dinanzi al gup Piera Binotto: è attesa per quella data la sentenza del giudice.