Bachmann in lutto lo aspettavano tutti

TARVISIO All’Istituto omnicomprensivo Ingeborg Bachmann la notizia della morte del prof Carlo Lesa ha lasciato tutti increduli. È stato difficile accettare la tragica realtà che ha sconvolto i suoi...

TARVISIO

All’Istituto omnicomprensivo Ingeborg Bachmann la notizia della morte del prof Carlo Lesa ha lasciato tutti increduli. È stato difficile accettare la tragica realtà che ha sconvolto i suoi giovani allievi della scuola media che l’hanno atteso invano all’inizio delle lezioni. Quindi, all’impressione per l’accaduto sono seguiti la tristezza e il profondo cordoglio per la scomparsa di una persona stimata e apprezzata. Difficile per tutti, studenti e alunni, continuare a svolgere le lezioni con quello stato d’animo. Il prof di educazione fisica Carlo Lesa ieri era atteso dalle tre classi della media e dopo la sorpresa per il mancato arrivo all’inizio delle lezioni, data la sua precisione nel rispettare gli orari, s’è saputo che un destino crudele aveva deciso diversamente.

Dei sentimenti di tutti si fa interprete il dirigente scolastico Antonio Pasquariello che afferma: «Carlo Lesa era solo da poco più di quattro mesi con noi come insegnante delle scuole medie Giovanni XXIII di Tarvisio e di Pontebba, ma per l’impegno con cui s’è dedicato da subito all’insegnamento e a ricercare un rapporto di grande correttezza con gli allievi s’è evidenziato come un validissimo educatore. Un collaboratore – ha aggiunto il dirigente – anche sempre disponibile a partecipare alle attività didattiche e prontissimo nell’alleggerire con intelligenza e garbo ogni situazione di pressione».

«Veniva dalle esperienze del mondo dello sport, dal nuoto – aggiunge Tiziana Candoni, collega insegnante del liceo sportivo – quindi sapeva stare con i ragazzi e come stimolarli nel lavoro per far loro esprimere il meglio». «Il prof Lesa era uomo serio, molto rispettoso del lavoro altrui – è il pensiero di un bidello – e credo che mancherà molto ai suoi allievi, proprio perché era tanto disponibile a capire i giovani, ma da loro esigeva sempre un comportamento educato». «È arrivato a Tarvisio all’inizio dell’anno scolastico e si è subito integrato nell’ambiente – rimarca l’insegnante Debora Madotto –; con lui, aperto alla collaborazione e animato di una gran voglia di fare, era facile lavorare. Esemplare anche la sua disponibilità a esaudire le richieste utili a migliorare gli aspetti didattici. Dai ragazzi si faceva rispettare e soprattutto ben volere e da loro veniva contraccambiato con la migliore disponibilità a seguirlo nell’insegnamento».

«Perdiamo una gran bella persona – sottolinea infine l’insegnante Alessandra Cerino –, molto precisa nell’attività scolastica e anche decisa e convinta perché amava il suo lavoro».

Giancarlo Martina

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