Azzano, i vandali distruggono un manifesto pro-fusione con Pravisdomini

AZZANO DECIMO. Manifesti pro fusione di nuovo nel mirino di chi non vuole l’aggregazione tra i Comuni di Azzano Decimo e Pravisdomini. Dopo i cartelloni imbrattati nelle scorse settimane da mano ignota e destinata, con ogni probabilità, a rimanere tale, si è registrato un episodio analogo: uno dei manifesti appesi in viale Rimembranze, di fronte alla scuola primaria Cesare Battisti, è stato strappato.
A darne notizia attraverso un tweet, il sindaco Marco Putto, che ha postato anche un’immagine del cartello danneggiato. «Congratulazioni ai sostenitori del “no” alla fusione: sempre più ricchi di argomentazioni», scrive il primo cittadino sul social, accompagnando il messaggio, postato anche su Facebook, dove ha ottenuto 16 “like” e generato svariati commenti, con l’hashtag #l’inciviltàperdesempre. Ulteriori commenti Putto non ne ha voluti fare.
Il dato di fatto è che, a un mese dal referendum convocato nella giornata del 18 ottobre, il clima va scaldandosi: quella messa in atto contro il manifesto di viale Rimembranze può essere considerata la seconda azione dimostrativa contro la proposta di fusione nell’arco di poche settimane. Il segretario della Lega nord azzanese, Enzo Bortolotti aveva speso parole di apprezzamento rispetto all’imbrattamento di diversi manifesti.
«Hanno fatto bene – aveva detto l’ex sindaco –: visto che il fronte dei favorevoli ha acquistato tutti gli spazi disponibili per la comunicazione tramite cartelloni, qualcuno deve aver ritenuto giusto “metterne fuori uso” un paio. E’ un’azione non violenta, che mi vede assolutamente d’accordo e che testimonia quale sia il malcontento dei cittadini nei confronti di un’ipotesi che, le due amministrazioni si rassegnino, non diverrà mai realtà».
Queste le convinzioni del leghista. Nelle prossime settimane, la giunta azzanese realizzerà, dopo quelle già organizzate nei mesi scorsi, una nuova serie di serate pubbliche nei paesi.
Analoga iniziativa, è lecito supporre, sarà messa in atto dal fronte dei contrari. Non è dato sapere, allo stato attuale, se verranno concretizzate ulteriori forme di propaganda: probabile che le due amministrazioni procedano con azioni di tale natura, più incerto un simile schema anche da parte dei contrari, che potrebbero però optare, alla fine, per iniziative in tal senso.
Spetterà ai circa 12 mila elettori dei due comuni, in ogni caso, stabilire se il Comune di Azzano Pravisdomini – così dovrebbe chiamarsi il nuovo ente – sarà realtà oppure se è destinato a rimanere nel cassetto, in attesa magari di essere riproposto con integrazioni che prevedano la presenza di ulteriori Comuni.
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