Azzano Decimo, il sistema “tiene” ma la città deve fare il salto di qualità

Viaggio nei paesi: il comparto industriale ha bisogno di infrastrutture adeguate. Il ruolo centrale delle politiche solidali dopo la grande crisi

AZZANO DECIMO. Sfruttare l’eterogeneità del sistema produttivo, peculiarità che ha consentito al territorio di attraversare la crisi con minori danni rispetto ad altre realtà della Destra Tagliamento, per attuare il definitivo salto di qualità.

Per farlo, Azzano Decimo deve sciogliere alcuni nodi, prima di tutto in relazione alla viabilità, ma non solo. Il Comune, capofila di Ambito e Uti, dovrebbe capitalizzare ulteriormente il ruolo di coordinamento: si potrebbero generare migliorie non solo per Azzano Decimo, ma anche per i territori limitrofi.

Una sfida che si pone a pochi mesi dalle elezioni, in programma il prossimo anno. Chi vincerà le amministrative, dovrà dare alle politiche sociali un ruolo centrale, visto che, nonostante la tenuta dell’apparato industriale, si sono rese necessarie azioni di sostegno impensabili alcuni fa.

Il Centro di solidarietà alimentare di Cesena, struttura a servizio dei comuni dell’Ambito 6.3 (oltre ad Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto, Pasiano, Prata e Pravisdomini, mentre Zoppola opera in autonomia), nel 2015 ha distribuito 3.152 borse spesa.

Segno tangibile di un disagio che, per quanto concerne il territorio azzanese, si spiega essenzialmente con un dato. Due azzanesi su tre lavorano fuori comune: in molti hanno perso l’occupazione durante la recessione e ora faticano a trovarne un'altra.

Spinte positive per una crescita, ma anche esigenze concrete di sostegno a chi attraversa un momento difficile: potrà essere la propositività industriale e commerciale la chiave per ridurre i casi di disagio?

Di certo servirà, ma dovrà essere accompagnata dalla politica e dal volontariato, quest’ultimo particolarmente variegato, attivo e solido.

Il sistema produttivo. Sono 1.187 le imprese attive nel comune, che ha una popolazione di 15.764 abitanti. Le industrie sono 207, dislocate in gran parte nell’area realizzata tra Azzano Decimo e Tiezzo, un polo che presenta alcune eccellenze e, più in generale, una diversificazione produttiva risultata basilare per affrontare la crisi.

Eterogeneità, ma anche capacità degli imprenditori di guardare avanti, “mordendo” la recessione attraverso l’innovazione e la riqualificazione.

Lo scorso anno, ad esempio, un gruppo di aziende ha sostenuto i costi per l’attivazione della fibra ottica. Dopo anni difficilissimi, inoltre, appare in ripresa l'edilizia, traino economico fondamentale. I segnali sono positivi, c’è voglia di guardare avanti.

La stessa che ha portato al rinnovamento di alcune attività commerciali, in particolare nel centro di Azzano Decimo. Sono 276 le attività del segmento, che ha sofferto il periodo nero: qualche chiusura c'è stata, com'era inevitabile.

Ci sono state, però, anche aperture e, a oggi, la diversificazione è buona. Non mancano le criticità, legate secondo qualcuno all'eccessiva presenza di bar, situazione che riduce il volume d'affare dei locali. Da registrare, infine, che il lunedì ad Azzano Decimo si tiene uno dei mercati più frequentati della provincia.

I nodi della viabilità. Nuova di Corva, Pepperate, Santacroce. Tre vie, tre problemi di rilievo per gli azzanesi, criticità che ricadono anche sul sistema produttivo, rallentando il processo di crescita a cui ambisce il territorio. La riqualificazione di via Nuova di Corva, opera a cura del Comune di Pordenone, è l’aspetto principale da risolvere.

Scongiurato il rischio di chiusura totale del collegamento, si è in attesa di conoscere i dettagli circa la conclusione delle opere, attesa nella primavera 2017.

Gli azzanesi – e non solo – lo sperano, visto che il cantiere è stato aperto più di dieci anni fa. Diverso il discorso per le vie Peperate e Santacroce, gli altri due punti neri della viabilità locale. Entrambe necessitano di importanti interventi di adeguamento: il sindaco Marco Putto dice che un percorso in tal senso è stato avviato.

«Abbiamo fatto presente la situazione alla Regione – dice –: auspichiamo di ottenere i fondi necessari a realizzare una serie di interventi di messa in sicurezza di due strade oggettivamente pericolose».

Un altro “punto nero” della viabilità è rappresentato dall’incrocio di via Roma, ma sarà risolto entro l’anno con la realizzazione di una rotonda che farà sparire il semaforo.

I servizi e le nuove possibilità. Azzano Decimo è sede del distretto sanitario: questo comporta la presenza di strutture come la casa di riposo, il Sert (centro di cura delle tossicodipendenze) e il Centro di salute mentale.

Logico, quindi, che il comune sia un punto di riferimento anche per cittadini di altre realtà, che si recano ad Azzano Decimo per esigenze medico-sanitarie. Il Comune, inoltre, è capofila di Uti e Ambito, ruolo non facile da portare avanti, considerati i diversi colori politici delle amministrazioni che formano i due organismi.

Per crescere ulteriormente, completando un processo iniziato tanti anni fa con il progressivo passaggio dall’agricoltura a servizi e industria, Azzano Decimo deve riuscire a interpretare con ancora più efficacia il ruolo che riveste.

Lo può fare, tra i vari mondi, attingendo dal volontariato, risorsa inesauribile per il territorio. Da rilevare, infine, come non esistano particolari criticità legate alla sicurezza: a parte episodi fisiologici, non c’è un allarme in relazione all’ordine pubblico.

Va migliorata, invece, la partecipazione alla vita della comunità, ma questo è un problema con cui devono fare i conti centri di grandi e piccole dimensioni.

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