Azienda sicura con i defibrillatori

PORCIA. La Hager Lumetal di Porcia, azienda leader nel settore dei componenti e accessori per armadi elettrici, primeggia anche nella sicurezza. Lo stabilimento di via Pieve è stato tra i primi del Pordenonese a dotarsi di due defibrillatori, dispositivi medici per la rianimazione cardiaca, per l’utilizzo dei quali 16 dipendenti – su un totale di 120 – hanno seguito un corso tenuto da istruttori Irc dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. «L’idea è nata a livello di Hager Group – spiega Maurizio Vendrametto, Business Unit manager –. Volevamo rendere disponibili dei defibrillatori nelle quattro sedi italiane del Gruppo. Per farlo, era indispensabile la formazione dei dipendenti, che ringrazio per il lavoro svolto. Il progetto è partito per la nostra sede con l’acquisto di un dispositivo, cui ne è stato affiancato un secondo, dotato anche di elettrodi per la rianimazione pediatrica». Le 5 ore formative, suddivise tra parte teorica ed esercitazioni pratiche su manichini, si sono svolte nella sede aziendale, dove ieri ai partecipanti sono stati conferiti i certificati che li abilitano a intervenire non soltanto all’interno della ditta. A consegnare gli attestati Vincenzo Mione, responsabile della centrale operativa del 118, affiancato dagli istruttori Bls-d Claudia Pescarollo, Gabriella Borriello e Giorgio Giacomini. «La Hager Lumetal dovrebbe essere d’esempio – ha rimarcato Mione –. Non sono molte le realtà aziendali dotate di defibrillatori e personale preparato per intervenire in caso di necessità». Questi i 16 “diplomati”: Alessandro Assaloni, Fabio Bianchin, Luca Biscontin, Mahmoud Chrim, Ivano Cragnolini, Alberto De Benedet, Umberto Feltrin, Roberto Furlanetto, Carlo Lunardelli, Giorgio Nadalin Zanon, Angelo Pivetta, Roberto Simeoni, Mirco Spagnolo, Luca Spangaro, Claudio Vendrame, Maurizio Vendrametto. Si tratta di persone individuate dall’azienda – con il coordinamento di Orietta Bigai, responsabile delle risorse umane – tra personale d’ufficio e di produzione, con l’obiettivo di assicurare sull’intera giornata lavorativa nello stabilimento di via Pieve la presenza di almeno un dipendente in tutti i reparti in grado di utilizzare lo strumento elettromedicale. «È stata un’esperienza nuova e stimolante – raccontano Mahmoud Chrim (Rspp) e Fabio Bianchin (Hps Leader) – che avrà un riflesso nella nostra vita anche al di fuori dell’azienda».(m.pa.)
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