Azienda meccanica di alta precisione La Poian ha 75 anni

La ditta fu fondata a Romans da Lidio Poi fu gestita dai figli per passare ai nipoti 

L’ANNIVERSARIO

Edo Calligaris / ROMANS

Senza clamori, così come ha sempre fatto alacremente per tanti anni, la ditta Lidio Poian, di Romans d’Isonzo, ha celebrato i 75 anni di attività nel settore della meccanica di alta precisione e, nel segno della continuità, svolge la propria attività con la stessa passione, tenacia, serietà professionale ed impegno del fondatore Lidio Poian. Considerandoli, ormai, elementi imprescindibili unitamente a quei valori umani e sociali che la fanno essere una realtà apprezzata da collaboratori, clienti e fornitori.

Era il 26 ottobre 1946 quando il mandrino del vecchio tornio MF 92 Safop, di Lidio Poian, iniziò a girare e a produrre i primi trucioli metallici in un locale piccolissimo, di soli 16 metri quadri in via XXV Maggio a Romans. Il giovane Poian (1922 – 2011), ex dipendente delle Officine Aeronautiche dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone, licenziato come tanti alla fine della seconda guerra mondiale, aveva acquistato il tornio a Tarvisio per 240 mila lire, dopo aver svuotato le tasche dei componenti dell’intera sua famiglia di calzolai, il papà Francesco, il fratello Riccardo e la sorella Maria. Grazie alle sue capacità, alla sua tenacia e inventiva e ai valori umani che lo hanno sempre contraddistinto, in breve tempo Poian ha allargato la sua attività, nel 1953 il trasferimento dell’officina in un locale molto più ampio in via Decima con l’assunzione pure diversi operai. Una più ampia crescita la ditta Poian l’ha conosciuta negli anni Settanta, ampliando le proprie collaborazioni con diverse importanti ditte e imprenditori impegnati nello stesso settore produttivo.

Tant’è che nel febbraio 1971, Lidio Poian ha realizzato un nuovo stabilimento in via Nazario Sauro a Romans, attuale sede della ditta. Negli anni Ottanta al popolare gli è stato assegnato il titolo onorifico di “Cavaliere al merito della Repubblica italiana”, per il contributo che attraverso l’attività imprenditoriale aveva saputo dare, anche come consigliere comunale e altri impegni sociali, per favorire lo sviluppo economico e sociale del Paese.

Nel 1955 l’azienda ha raddoppiato la sua superficie produttiva e attualmente si pensa di realizzare un altro attiguo capannone.

Dopo la scomparsa di Lidio, l’azienda è stata gestita dal figlio Claudio e dalla figlia Luisa, ora passata ai nipoti. —

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