Azienda devastata dalle fiamme Distrutti macchinari e prodotti

Stabilimento inagibile, a rischio 12 posti di lavoro. Ci sono volute 3 ore per mettere sotto controllo l’incendio. Cause al vaglio



Per il titolare Paolo Santarossa, il rogo che nella notte ha devastato la sua azienda, la Lavas srl in via Mazzini a Maron di Brugnera, specializzata nella produzione e l’installazione di serramenti in alluminio, è un colpo al cuore.

Il violento incendio ha raso praticamente al suolo l’interno del capannone, bruciando la merce in attesa della consegna ai clienti, per un valore di 50 mila euro, il magazzino, tre veicoli, il carrello elevatore, i macchinari. Ci sono voluti 33 vigili del fuoco con 14 mezzi per riuscire a domare le fiamme, arginate prima che dal reparto produttivo si propagassero agli uffici.

L’attività è ferma e il capannone (di proprietà di terzi, la Lavas srl è in affitto) è stato posto sotto sequestro dal pm Federico Facchin, che ieri attendeva la relazione del Nucleo investigativo antincendio dei pompieri per disporre eventuali accertamenti. «Non abbiamo ancora quantificato i danni – ha spiegato ieri sera l’imprenditore – ma sono ingenti. Ci riorganizzeremo per ripartire: questa azienda è aperta dal 1997 e impiega dodici dipendenti. Si potrebbe trovare un nuovo sito produttivo, ma non i macchinari e l’attrezzatura, che sono andati distrutti».

L’allarme è stato lanciato da numerosi residenti in via Mazzini all’una e dieci, che hanno segnalato fumo e fiamme. Sin dall’inizio la sala operativa dei vigili del fuoco ha schierato un considerevole dispiegamento di uomini e mezzi.

In pochi minuti sono state inviate squadre e mezzi da Pordenone, San Vito al Tagliamento, Maniago, Conegliano, Treviso, la chilolitrica della base di Aviano, il carro schiuma da Udine. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri dell’aliquota radiomboile e della stazione di Sacile e in presidio l’ambulanza del 118.

Dopo circa 3 ore di duro lavoro, i pompieri, con non poche difficoltà di approvvigionamento idrico, sono riusciti ad avere ragione dell’incendio mettendolo sotto controllo ed evitandone la propagazione agli uffici. I locali del magazzino e del reparto produttivo non hanno avuto scampo.

Le operazioni di smassamento dei materiali combusti sono proseguite in giornata. Lo stabilimento è inagibile.

Al vaglio del Niat le cause dell’incendio: i detective del fuoco studieranno i reperti raccolti sul posto per risalire all’innesco. I carabinieri non hanno escluso tuttavia che il rogo possa essere stato causato da un corto circuito. A quell’ora la fabbrica non era operativa. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto