Aviano, trovati i soldi per i dipendenti civili delle base militare
Sonego: il Senato ha rifinanziato il fondo con 2 milioni. Sei licenziati passeranno alla pubblica amministrazione

Un paracadute per i dipendenti civili della base Usa di Aviano e delle altre regioni italiane: è contenuto nel decreto fiscale approvato ieri dal Senato. Ne da notizia il senatore di Mdp Lodovico Sonego.
È il rifinanziamento della legge 98 del 1971 che prevede l’assunzione nella pubblica amministrazione dei cittadini italiani che, come personale civile, abbiano in prestato servizio in modo continuativo, per almeno un anno alla data di entrata in vigore del provvedimento, alle dipendenze di determinati organismi militari che siano stati licenziati in conseguenza di provvedimenti di soppressione o riorganizzazione delle basi militari.
Nel provvedimento – che mette a disposizione 2 milioni di euro – si indicano anche numeri di lavoratori che potenzialmente potrebbero essere interessati: 22 alla base Usaf di Aviano, 58 alla base sarda di Decimomannu, 15 a Camp Darby e 12 a Vicenza.
«È una misura – dice Sonego – che nasce dall’impegno pluriennale mio e di colleghi di altre regioni italiane, Veneto, Toscana e Sardegna in particolare. L’articolo 7 rifinanzia con due milioni la legge 98 che colloca nei ruoli della pubblica amministrazione locale e regionale i dipendenti civili di basi militari straniere che siano risultati in sovrannumero. Nel caso di Aviano il provvedimento (che deve ancora avere il via libera della Camera), secondo le previsioni del ministero della Difesa, i lavoratori interessati dovrebbero essere 22».
Nel provvedimento si indica che le istanze di assunzione già pervenute al dipartimento della funzione pubblica «sono largamente inferiori alla stima potenziale massima». Per la base di Decimomannu sono stati 6 (di cui uno senza tutti i requisiti), 14 a Camp Darby e 4 a Napoli.
Un paracadute non da poco per i lavoratori delle basi straniere in Italia che, in caso di licenziamento, non si troverebbero di fronte a grandi problemi, oppure a meccanismo come la mobilità o la cassa integrazione.
Uno strumento introdotto nel 1971 e di cui hanno beneficiato già tanti lavoratori anche alla base di Aviano. Per loro nessun licenziamento, ma il passaggio nella pubblica amministrazione dello Stato. Una norma che dal 2012 non è più stata rifinanziata.
Per il momento secondo i sindacati ad Aviano sono scongiurati licenziamenti: «A noi – dice Eugenio Sabelli della Cisl – non risulta ci siano esuberi al momento. Nell’annuale incontro nazionale con i vertici dell’Us Air Force – sottolinea – che si è tenuto a settembre, ci è stato comunicato che per la base di Aviano non si procederà a riduzione del personale nell’anno fiscale 2018 (che va dal primo ottobre 2017 al 30 settembre 2018
ndr)».
I dati forniti dal ministero della Difesa, a quanto pare, si riferiscono a ipotesi di esubero che erano state prospettate nel 2014, ma che poi di fatto non si erano concretizzati. Al di là di questo aspetto, i lavoratori civili della base ora possono stare tranquilli: nel caso di licenziamento, potrebbero essere riassunti dallo Stato.
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