Aviano, frode on line a un anziano grazie al “sito trappola”

AVIANO. Aveva scoperto che sulla sua Postepay, carta di credito elettronica prepagata, risultava essere stata prelevata, in due tranche, una somma complessiva di 900 euro. Consapevole di non aver mai volontariamente acquistato nulla di corrispondente a quella cifra, si era reso conto che quegli addebiti dovevano essere stati per forza il frutto di una qualche forma di raggiro.
Quindi si era rivolto alle Poste e aveva sporto denuncia. Si è scoperto poi che il denaro era stato versato su un’altra carta di credito elettronica, appartenente a una signora brianzola che è risultata in buona fede: perché quei soldi le erano stati versati tramite l’ “intermediazione” di un altro soggetto il quale, in cambio, si era fatto dare dei soldi in contanti.
La successiva indagine ha portato al rinvio a giudizio con l’accusa di frode informatica (articolo 640 ter del codice penale) per un monzese, Alessandro Caruso, che è stato condannato a una pena di 7 mesi più 200 euro di multa dal giudice monocratico del tribunale di Pordenone Eugenio Pergola. Sarebbe stato lui, secondo la tesi accusatoria, a raggirare l’avianese, oggi 79enne, facendo transitare quei 900 euro dalla postepay dell’anziano alla donna brianzola: quest’ultima aveva ricevuto quei soldi a titolo di prestito e aveva consegnato all’uomo finito a processo la corrispondente somma in contanti. Ieri il pm ha chiesto la condanna a 10 mesi con 500 euro di multa.
In che modo sarebbe stata attuata la frode informatica? Secondo la tesi accusatoria – contestata dall’avvocato difensore Agostino Pavan, che ha chiesto l’assoluzione – l’anziano era entrato in un sito di un concorso a punti che presupponeva una password d’accesso e poi aveva fornito il pin della propria Postepay ritenendo di trovarsi su un sito sicuro.
Si trattava però, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, di una sorta di “specchietto per le allodole” o, per rendere l’idea, di un “sito trappola”. Fornendo il pin, senza rendersene conto, l’anziano avianese avrebbe dunque consentito di effettuare il doppio prelievo dalla sua postepay e il successivo accredito sulla carta intestata alla signora brianzola. I fatti in questione risalgono al 2010.
Vale la pena ricordare che quando si naviga on line occorre sempre prestare attenzione. Accade spesso di ricevere email apparentemente provenienti da istituti di credito o da Poste Italiane, che contengono messaggi di avviso di presunti pericoli per il conto corrente o la carta di credito. Viene chiesto di cliccare sul link che viene riportato, di fare il login e si arriva a siti che riproduce la grafica di Poste Italiane. Non bisogna inserire assolutamente alcun dato e occorre abbandonare subito il “sito trappola”. Altro accorgimento fondamentale è non inviare mai i dati della carta, tanto meno pin e password.
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