Autovie venete, aumenta il giro d’affari ma l’utile è dimezzato

Fatturato di oltre 209 milioni, con un margine operativo lordo che supera i 116. La flessione dei profitti dovuta agli accantonamenti per la concessione scaduta
Trieste 17 dicembre 2013.Autovie Venete..Sala Consiglio – consegna delle certificazioni sistema integrato Qualità..Tra i presenti: il presidente Terpin, l' AD Castagna ed il direttore Berti..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Trieste 17 dicembre 2013.Autovie Venete..Sala Consiglio – consegna delle certificazioni sistema integrato Qualità..Tra i presenti: il presidente Terpin, l' AD Castagna ed il direttore Berti..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Aumenta il giro d’affari, ma cala vistosamente l’utile (più che dimezzato rispetto al 2016), come era già accaduto nell’esercizio precedente. Ieri il consiglio di amministrazione, riunitosi nella sede della concessionaria di Trieste, ha approvato il bilancio 2017 di Autovie venete.

Terza corsia, parte anche il cantiere del nodo di Palmanova

Adesso sarà l’assemblea dei soci, convocata per il 27 ottobre nella sala convegni di Friulia, in via Locchi a Trieste, a dare il via libera al documento finanziario. Lo ha stabilito il Cda che, all’ordine del giorno, aveva appunto l’approvazione del progetto di bilancio di esercizio (dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017).

Un bilancio positivo, soprattutto per quanto riguarda l’aumento di circa il 5% dei ricavi. Il fatturato infatti è di 209 milioni 125 mila 129 euro (nell’esercizio precedente era di 200 milioni 826 mila 067) con un Mol (Margine operativo lordo) di 116 milioni 304 mila 129 euro (nell’esercizio precedente era di 102 milioni 416 mila 614) e con un aumento percentuale considerevole, di circa 15 punti.

«Un indicatore di redditività estremamente importante e significativo – ha sottolineato il presidente della Concessionaria Maurizio Castagna – perché evidenzia il reddito dell’azienda basandosi solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi, tasse e deprezzamento dei beni e ammortamenti».

Ammonta invece a 8 milioni 773 mila 688 euro l’utile netto, in netto calo rispetto all’esercizio precedente, quando era stato di 17 milioni 646 mila 529 euro. Il calo, comunque, è dovuto a maggiori ammortamenti finanziari e a un incremento degli accantonamenti effettuati nel rispetto delle regole di calcolo dell’indennizzo, in previsione del rinnovo della concessione, che è scaduta nel marzo di quest’anno.

La stessa cosa era avvenuta anche lo scorso anno, quando l’utile di Autovie, passò dai 35 milioni del 2015 ai poco più di 17 milioni e mezzo del 2016. Anche in quel caso pesarono gli accantonamenti, pari a 20 milioni di euro, in vista della scadenza della concessione.

Autovie venete, comunque, può guardare al futuro con fiducia, visto l’aumento complessivo del traffico autostradale, sia per quanto riguarda i mezzi pesanti che le auto e le moto. L’incremento del traffico pesante che sta caratterizzando gli ultimi anni, non accenna a fermarsi: nel periodo gennaio-settembre di quest’anno (i dati non sono ancora consolidati) è stato del 6% rispetto allo stesso periodo del 2016, anno che si era già chiuso con un consistente aumento rispetto all’anno precedente.

I tempi della crisi, almeno sull’asse stradale Trieste-Venezia-Milano sono definitivamente alle spalle. Basti pensare anche all’aumento del traffico durante i week end estivi con code e rallentamenti verso tutte le principali uscite che portavano al mare, in particolare Latisana, San Stino e San Donà. I picchi di veicoli registrati nei sabati “bollenti” di luglio e agosto andavano da 180 a 200 mila veicoli al giorno. (m. ce.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto