Autovelox in Valcellina, decine di multe

Claut, il bilancio a meno di un anno dall’installazione di due dispositivi. Presentati numerosi ricorsi

CLAUT. Caro, anzi, carissimo autovelox. A quasi un anno di distanza dall’attivazione delle due postazioni fisse a Cellino di Claut e a Le Spesse di Erto, sono decine le multe arrivate a casa di altrettanti valcellinesi.

Oltretutto, in queste ore davanti al giudice di pace di Pordenone si sono tenute varie udienze di opposizione alle sanzioni. Non si tratta soltanto di turisti di passaggio, ma anche di residenti nella zona che nei primissimi giorni di attivazione degli autovelox sono incappati nell’infallibile obiettivo elettronico.

Analizzando i dati, il grosso delle multe si è concentrato da luglio a ottobre 2015. Comprensibile perchè sia questa, la fascia temporale che ha fatto registrare la maggior parte delle trasgressioni: con l’arrivo della brutta stagione, il traffico si smorza notevolmente.

Inoltre, una volta diffusasi la voce sull’effettiva accensione dei due dispositivi installati lungo l’ex statale 251, il numero di infrazioni è drasticamente calato. C’è anche chi, lavorando come pendolare nella zona di Belluno, si è visto recapitare a casa una quindicina di verbali, tutti relativi allo stesso periodo.

Quasi sempre si tratta di multe di limitata gravità per aver superato di qualche chilometro orario il limite e il relativo margine di tolleranza. Fatto sta che, tra punti sulla patente e sanzione pecuniaria, il salasso per i valcellinesi è diventato non trascurabile.

Più di qualcuno ha presentato ricorso al giudice di pace di Pordenone, che da un anno ha accorpato anche quello di Maniago. Ma per ora non sono noti gli esiti delle prime cause, incentrate sulle giustificazioni più disparate.

Gli autovelox di Claut e Erto sono stati posizionati direttamente dalla Polizia stradale dopo un decennio di polemiche sulla pericolosità della 251. I due tratti interessati dalla telecamera elettronica erano in effetti noti per l’alto numero di incidenti, quasi sempre legati a comportamenti indisciplinati di motociclisti.

Il 2015 si è comunque concluso come il primo anno senza vittime lungo la strada che porta a Longarone. Ma su Facebook scoppiano le proteste, in quanto, come detto, a farne le spese sono stati soprattutto gli abitanti della vallata, i pendolari e chi sale in valle per lavoro.

In ogni caso, esiste anche uno stratagemma legale per evitare lo “scatto” indiscreto: la Polstrada ha attivato un sito internet che indica preventivamente quando gli impianti collocati a Cellino, Le Spesse e altre località del Friuli Venezia Giulia saranno in funzione.

Attenzione però ai posti di blocco a sorpresa, specialmente durante i week end estivi, quando la 251 si riempie di bikers ed escursionisti.

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