Asp Moro di Codroipo, la Gdf esamina fatture e appalti

CODROIPO. Un’attività di acquisizione documentale iniziata già a fine 2018 e conclusasi a febbraio, effettuata su incarico della Corte dei Conti.
È un controllo sulla gestione dell’Asp Moro e, in particolare, sulle procedure di appalto e sui rapporti di natura contabile intercorsi tra quest’ultima e la Socialteam srl (che fino all’autunno 2018 ha gestito buona parte dei servizi interni della casa di riposo, ma anche dell’asilo e delle altre strutture in carico all’Azienda pubblica di servizi alla persona di Codroipo) quello di cui si stanno occupando gli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Udine.
Indagine e ispezioni scattate a seguito di tre esposti presentati tra il 2014 e il 2015 dalla stessa Asp Moro (al tempo sotto la presidenza di Thierry Snaidero) nei confronti proprio di Socialteam srl, società a capitale interamente pubblico nata a fine 2006 dall’unione tra l’Asp di Spilimbergo e l’Asp di Cavasso Nuovo-Fanna (oggi Asp Pedemontana), alle quali si sono successivamente aggiunte l’Asp Daniele Moro di Codroipo (entrata nel 2009, sindaco Boem, con il 35% delle quote ma uscita - con procedura di liquidazione - nell’autunno del 2018) e l’Asp Umberto I di Latisana. Un’attività, quella delle Fiamme Gialle, che nei giorni scorsi ha visto concludersi solo la prima fase investigativa, a seguito della quale non risultano indagati.
Un rapporto durato dunque nove anni quello tra Asp Moro e Socialteam e che negli anni non ha mancato di diventare terreno di scontro politico.
Come è inevitabile considerando che l’oggetto del contendere è un’azienda pubblica che gestisce i servizi socio-assistenziali, sanitari ed educativi sul territorio del Medio Friuli, la residenza per anziani non autosufficienti di Codroipo, una comunità alloggio per disabili, un centro diurno per anziani affetti da demenza e morbo di Alzheimer e un nido d’infanzia: «Una realtà che a bilancio può vantare un fatturato annuo di circa 12 milioni di euro», spiega Andrea D’Antoni, presidente dell’Asp “Daniele Moro” dal 2015 al 2017 e, dopo le dimissioni («per inconciliabile diversità di vedute con il resto del Cda»), per ulteriori sei mesi consigliere della stessa. «Non sono sorpreso. Sull’indagine so quello che leggo sul vostro giornale, ma era prevedibile che prima o poi la situazione dell’Asp Moro diventasse oggetto di verifica da parte della Finanza o della Corte dei Conti. Più volte si è parlato di buchi, appalti e conti non molto trasparenti e dei rapporti con Socialteam.
È una situazione che si trascina da anni».
Sull’arrivo della Guardia di finanza nella sede dell’Asp Moro resta serena l’analisi del sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti: «La cooperazione con le forze dell’ordine è massima da parte di Asp Daniele Moro, è un’azienda pubblica, non scherziamo. Posso solo dire che, per quanto mi riguarda, sui conti dell’azienda non ho mai avuto nulla da ridire. Come sull’insindacabile qualità dei servizi che eroga».
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