Asp a confronto con i parenti «Qualità dei servizi garantita»

La direzione della casa di riposo ha voluto fare chiarezza dopo le critiche ricevute «Abbiamo riscontrato solo qualche disguido dovuto al turnover dei dipendenti»
Gianpiero Bellucci



PRADAMANO

Dopo la lettera del comitato parenti che evidenziava una serie di disservizi, i vertici della casa di riposo Muner De Giudici a Lovaria hanno incontrato prima tra tutti gli operatori, e poi i parenti stessi, per chiarire la situazione.

E a verifiche effettuate hanno fissato un punto, respingendo la quasi totalità dei rilievi e riaffermando il lavoro svolto per garantire, compatibilmente con il periodo e dell’emergenza Covid, la qualità dei servizi.

L’intento degli incontri, si legge in una nota diffusa dall’Asp, «è stato quello di non dare per scontato nulla, ma di verificare quanto affermato dal comitato stesso, per capire se qualche problema fosse sorto all’interno dei servizi. Nulla di questo è stato riscontrato». «È vero – informa la direzione – che nell’ultimo anno il turnover, dovuto in massima parte alle assunzioni fatte nelle Aziende sanitarie, è stato alto e ciò ha portato chiaramente alla necessità di una continua formazione del personale e, di conseguenza, a periodi in cui ci si è trovati con più di qualche unità di personale che ha dovuto ancora conoscere i singoli ospiti, le loro abitudini e le loro preferenze. Questo può aver determinato alcuni disguidi, ma nulla a che vedere con quanto scritto nella mail del comitato».

L’Asp, si legge ancora, «ha dato atto di alcune problematiche accadute nei confronti di tre persone, in particolare per il cambio stagionale degli abiti, ma ha respinto con fermezza le supposte condizioni igieniche carenti, la segnalazione relativa a carrozzine sporche, l’affermazione di pasti confezionati con merce non idonea rivendicando invece un menù validato dall’Azienda sanitaria e in cui vengono utilizzati degli alimenti di prima scelta con la presenza di prodotti biologici, igp e dop. Ricordando inoltre che i dipendenti che mangiano alla mensa hanno a disposizione gli stessi alimenti preparati per gli ospiti anziani».

Sempre riguardo al personale, la direzione sottolinea: «È difficile reperire infermieri e oss e questo è un problema di tutte le strutture per anziani» che comunque «è stato posto all’attenzione della Regione Fvg con insistenza, molte volte, negli ultimi anni». Infine l’auspicio per «un ritorno alla collaborazione» con il comitato parenti, attualmente scaduto e per il quale «l’Asp ha chiesto il rinnovo».

I familiari attraverso il “Comitato parenti Fondazione Emilia Muner De Giudici Odv” avevano inviato una lettera alla direttrice della struttura di Lovaria, Tiziana Titon, alla presidente Cristina Nazzi e al sindaco di Pradamano, Enrico Mossenta, con la quale mettono in luce una serie di problemi e chiedono chiarezza sulla situazione «per segnalare alcuni problemi e ottenere risposte».—





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