Asilo vicino al depuratore «Paghi chi ha sbagliato»

SACILE. «Non pagheremo lo scandalo del depuratore a due passi dalla nuova scuola materna». E’ l’ultimatum di una pattuglia di residenti a Cavolano, capitanati da Enzo Astolfi. «A settembre 2014 il depuratore delle acque nere andrà spostato per non intossicare il bambini? Non vogliamo accollarci la spesa. Il depuratore – dice Astolfi – funziona ad acqua e la presa è sul Meschio: proprietà privata della tenuta Brandolini. Lo sanno tutti da anni».
Scuola materna parrocchiale da 1,8 milioni di euro in cantiere, ma col difetto dell’aria infestata dal depuratore. «Aria irrespirabile – ha segnalato pubblicamente il costruttore Biscontin –. Gli operai hanno bisogno della mascherina». Il depuratore di via Campagnole ha il cartello rosso “Pericolo di rischio biologico”. L’acqua ha ripreso a scorrere, ma il pericolo del blocco sarà d’estate, quando la presa sul Meschio convoglia le risorse idriche nei campi. «Il depuratore è a dieci passi dalla nuova materna: è una vergogna – dice Astolfi con altri di Cavolano –. La soluzione andava pensata prima di investire 1,5 milioni di euro della Regione. Altri 300 mila euro dovrebbero arrivare dalla vendita della vecchia materna parrocchiale. Ma chi sarà l’acquirente, non si sa».
Il 7 aprile 2013 è stata posata la prima pietra della nuova scuola d’infanzia con nido integrato. Una giornata storica, per la comunità di Cavolano: cerimonia dopo la messa in parrocchiale, con l’ex parroco don Andrea Pierdonà. L’area del cantiere, dislocata lungo la strada provinciale del Livenza, è di fronte alla scuola attuale, intitolata a San Giovanni Bosco e gestita dalla parrocchia. Dopo nove mesi, l’edificio ha cambiato l’orizzonte dei campi, a fianco di quel depuratore che esala odori nauseabondi. «Causano mal di testa – dicono i residenti – e capogiri. Se l’acqua scorre, si resiste, ma di norma va a strappi e si vive con le finestre chiuse anche a Ferragosto».
L’area della nuova struttura parrocchiale è stata donata dalla famiglia Tomasella, imprenditori del mobile. A supporto della parrocchia è intervenuta la Regione Fvg, che ha finanziato l’opera con un contributo ventennale, in conto interessi. La Regione ha acceso il verde dopo il pressing del Comune di Sacile: la parrocchia aveva anticipato l’apertura del cantiere e rischiava il rosso sul conto corrente. «Peccato che l’aria sia viziata dal depuratore – non arretra Astolfi –. Non pagheremo gli errori dei progetti altrui».
Chiara Benotti
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