«Asfalto stampato? No, pavimentazione in centro col porfido»

No a asfalto stampato o altre soluzioni per il centro: la pavimentazione sarà rifatta in porfido, con soluzioni innovative che permettano la stabilita, ricordando anche che «niente è eterno». Sono le decisioni della nuova amministrazione che riguardano la strada del centro storico, in porfido e danneggiata in più punti.
La giunta precedente, d’accordo con la Soprintendenza alle belle arti e ai beni architettonici, aveva avviato una serie di prove, dall’asfalto stampato ad altre soluzioni, per rifare la pavimentazione in maniera tale che resistesse alle sollecitazioni delle auto che vi passano.
Quella attuale ha deciso di cambiare e di ritornare sul porfido. «Devo incontrare lo studio di professionisti che sta lavorando al progetto di pavimentazione del centro – afferma il sindaco Marco Sartini – per cambiare la linea di indirizzo».
Le prove per la nuova pavimentazione sono già state eseguite, ma il nuovo primo cittadino non intende tenerne conto. «Non vogliamo asfalto stampato o altre soluzioni per il centro – annuncia –, ma porfido. Per questo motivo ho già mandato una lettera alla Soprintendenza».
Secondo Sartini ricorrere a soluzioni moderne rischia di snaturare il centro città. «Se noi mettiamo asfalto stampato – osserva – o vetro resina, il nostro cento storico si riduce a un centro commerciale». Ritiene che la soluzione sia un’altra, ovvero ritornare al profilo per ridare quell’espressione di “vissuto” proprio di un centro storico. La pavimentazione sarà rifatta con il materiale tradizionale accompagnato a soluzione innovative. «In alcune città – dice ancora il primo cittadino – c’è una percorrenza media delle auto superiore alla nostra. Le cave di Trento, da dove esce il porfido, hanno messo a punto nuovi tecniche per l’aggregazione del materiale». Sartini per un momento sveste i panni del sindaco per rivestire quelli dell’architetto e spiega che sinora si è usato il cemento, materiale rigido che non accompagna il movimento dei blocchetti. «Con questi materiali elastoplastici – sottolinea – non c’è rigidità e viene accompagnato il movimento delle pietre. Se il centro con una ripavimentazione standard dura circa 5-6 anni, con queste soluzioni il tempo di raddoppia».–
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