Arzene, i “kaimani” tornano in caserma

VALVASONE ARZENE. Sono arrivati in 200 per ricordare il tempo della "naja" ad Arzene, uno dei capisaldi del sistema difensivo italiano ai tempi della guerra fredda: l’ex caserma Tagliamento ha visto...

VALVASONE ARZENE. Sono arrivati in 200 per ricordare il tempo della "naja" ad Arzene, uno dei capisaldi del sistema difensivo italiano ai tempi della guerra fredda: l’ex caserma Tagliamento ha visto tornare i suoi kaimani, dal nome che si erano dati ai tempi i fanti d'arresto che qui operavano nel 73º reggimento Lombardia. Provenienti da tutta Italia e non solo (registrate presenze pure da Australia, Stati Uniti e Germania) hanno partecipato lo scorso sabato al raduno organizzato dall’associazione "Cravatte azzurre-Amici Kaimani", che ogni anno vuole mantenere viva la memoria di questa “cittadella” militare chiusa nei primi anni ’90 e che nei tempi di maggior operatività ospitava fino a 800 fanti. Ora parte dell’area è stata riconvertita in zona artigianale o recuperata come propria sede da associazioni locali, mentre l'altra metà è in attesa di conoscere le tempistiche sul proprio futuro tra il completamento dell’area produttiva e la trasformazione di una porzione in un museo sulla Guerra fredda. «Una splendida giornata - hanno raccontato gli ex militari – con alcuni di noi che hanno potuto anche dormire la sera prima all’interno della caserma nell’ex infermeria recuperata come sede dal gruppo motocliclistico Nordest che ci ha ospitati. Il prossimo anno torneremo». Dopo la visita in caserma insieme al sindaco Markus Maurmair, i partecipanti hanno partecipato alla messa e deposto al termine una corona di fiori alla statua di Papa Giovanni XXIII, anche lui fante d’arresto.(d.f.)

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